“Al microfono” nato per scoprire e raccontare le piccole e grandi imprese del territorio a caccia di storie imprenditoriali da cui trarre ispirazione, ci porta a conoscere Giancarlo Moretti Polegato, presidente di Villa Sandi.
Lo incontriamo nel suo “quartier generale” a Crocetta del Montello, di fronte alla villa di scuola palladiana, costruita nel 1622, a cui si accede da un elegante viale punteggiato da statue di Orazio Marinali. Siamo nel punto d’incontro fra due grandi zone vitivinicole: la DOCG del Prosecco di Valdobbiadene e la DOC dei vini del Montello e dei Colli Asolani.
Proprio da qui iniziano le visite in cantina organizzate da Villa Sandi che quest’anno è entrata a far parte della lista delle 100 migliori cantine del mondo per bellezza e vocazione turistica come decretato dal prestigioso “World’s Best Vineyards 2022“.
Un riconoscimento prestigioso “ad un lavoro iniziato molti anni fa” commenta il presidente Giancarlo Moretti Polegato. “Siamo stati la prima azienda ancora negli anni Ottanta ad aprire le porte al pubblico proponendo un’esperienza che coniuga vino e arte”. E viene subito in mente l’antica vocazione della villa veneta, in sostanza una grande azienda agricola, ma allo stesso tempo luogo di ritrovo e socialità, plasmata dai più illustri architetti, pittori e scultori dei tempi della Serenissima. “Al netto degli anni della pandemia, ogni anno registriamo almeno 20 mila visitatori, e le presenze sono in crescita”.
Qui infatti vengono da tutto il mondo per degustare un’ampia gamma di prodotti che non si ferma al solo Prosecco ma che spazia fino al Metodo Classico. “Opere” il Metodo Classico di Villa Sandi fin dagli anni Ottanta riscuote un grande successo non solo in Italia ma anche all’estero, e ha contribuito fin da subito a fare di Villa Sandi uno dei pionieri dell’export nel settore. Immaginiamo la meraviglia che può provare un visitatore nel percorrere la lunga galleria nei sotterranei della Villa dove riposano migliaia di bottiglie. Lo spunto per recuperare quegli spazi, lo diede un viaggio, sempre negli anni Ottanta, nelle zone dello Champagne.
Anticipare i tempi, rinnovare, trovare soluzioni ed elementi sempre nuovi per distinguersi sono qualità che non valgono senza la spinta della passione. “La mia passione inizia in giovanissima età, quando capii che avrei seguito le orme di mio padre, e prima ancora del nonno” racconta Giancarlo Moretti Polegato. “Ricordo la gioia della vendemmia, una festa collettiva, e poi tutto il processo che seguiva, dalla pigiatura alla lavorazione del mosto”. In quelle suggestioni e immagini d’infanzia matura la consapevolezza di una missione che ancora oggi è motore di evoluzione per l’azienda.
Ma come si fa a replicare un cambio generazione così ben riuscito (ammesso che sia possibile)? “Bisogna coinvolgere i figli in azienda fin da piccoli, tenerli al corrente di tutto quello che accade, anche dei problemi, renderli partecipi della quotidianità dell’azienda. Se poi la passione non nasce, allora bisogna essere pronti ad accettare che i figli prendano altre strade”. Ma con lo spirito imprenditoriale si nasce, oppure lo si apprende? Questa rimane una delle domande più difficili a cui rispondere.
Nel caso di Villa Sandi rimane che Giancarlo Moretti Polegato, rimasto orfano del padre Divo, affiancò fin da subito la mamma, Amalia Moretti, nella gestione della cantina. Il fratello di Giancarlo, Marco Moretti Polegato, prese un’altra strada e fondò la Geox, divenendo leader nel mercato calzaturiero.
Oggi il mondo vitivinicolo, e agricolo in generale, presenta grandi sfide agli imprenditori, e richiede figure all’altezza delle problematiche rappresentate in particolare dal riscaldamento globale. “Quello del cambiamento climatico è un problema che non possiamo più ignorare e che viviamo quotidianamente sulla nostra pelle. Pensiamo solo alla vendemmia: quando ero bambino si concentrava nel mese di ottobre – spiega il presidente di Villa Sandi – oggi si vendemmia ad agosto. Anche la siccità è un tema importante, per questo da anni sperimentiamo tecniche d’innesto innovative che ci hanno consentito di diminuire il dispendio idrico del 30%. Guardando al fronte energetico siamo sempre più attenti alle fonti di energia che utilizziamo, ci affidiamo in particolare all’idroelettrico e alla produzione energetica con pannelli fotovoltaici per diminuire il nostro impatto sull’ambiente”.
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