Archiviata l’inchiesta sul presunto abuso d’ufficio in Comune tra 2012 e 2016: “Nessun elemento penalmente rilevante”

Nessun elemento penalmente rilevante: archiviata l’inchiesta sul Comune di Valdobbiadene per presunto abuso d’ufficio.

A tre anni dall’apertura da parte del sostituto procuratore Paolo Fietta (all’epoca in servizio a Treviso), il fascicolo è stato archiviato perché le indagini non avrebbero rilevato alcuna irregolarità rilevante dal punto di vista penale. L’inchiesta era stata aperta, con ipotesi di abuso in atti d’ufficio a carico di ignoti, in seguito all’esposto di un cittadino che denunciando “scarsa trasparenza nella gestione” aveva ripreso i rilievi mossi all’amministrazione comunale dagli ispettori del Ministero delle Finanze che nel 2017 avevano eseguito una verifica in Comune e passato al microscopio ogni passaggio del bilancio.

Nel mirino finì la gestione dell’ente di Valdobbiadene dal 2012 al 2016. Al vaglio degli inquirenti erano finite le assunzioni di dipendenti fuori dai parametri, incarichi per consulenze esterne e indennità al segretario comunale. Nel 2017, al sindaco era arrivata la relazione con 12 rilievi. Gli ispettori segnalavano cioè altrettante presunte irregolarità nella gestione dell’ente. E dentro c’era di tutto, dall’analisi dell’andamento della spesa per il personale, con l’assunzione di un dipendente (già in servizio nel Comune), che non avrebbe rispettato le procedure vigenti.

Secondo quanto contestato dal Mef, non sarebbero stati poi rispettati i parametri previsti per l’affidamento di incarichi per consulenze esterne, fiscali e legali, ritenuti in eccesso. Così come sarebbero stati da giustificare alcuni trattamenti accessori, ossia indennità economiche, assegnate al segretario comunale.

Valutati e censurati anche i tempi di spesa e le procedure di acquisto tramite il Consip (la centrale acquisti della pubblica amministrazione). Fino ai costi per il personale comunale, impiegato in alcune attività dell’Unità Montana Monfenera Piave Cesen, per i quali, secondo gli ispettori, nel bilancio mancavano le relative determinazioni di spesa.

Rilievi ai quali, nel 2018, il Comune aveva risposto punto su punto, inviando le comunicazioni non solo al Ministero ma anche ad altri enti, come la Corte dei Conti. Nel frattempo, in Comune a Valdobbiadene erano arrivati anche i militari della Guardia di finanza che, su mandato della Procura, avevano acquisito tutta la documentazione necessaria a valutare le accuse dell’esposto. Elementi che sono stati attentamente valutati dagli inquirenti ma che non hanno rilevato nulla che potesse sostenere un’accusa in giudizio.

Per questo è stata chiesta l’archiviazione al Gip, che ha definitivamente mandato in archivio l’indagine.

(Foto: Qdpnews.it – Riproduzione riservata).
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