Celebrati i vent’anni dell’Osteria Senz’oste

È tra le osterie più amate dai giovani e dai vip. Il format “senz’oste” si conferma vincente e la location bucolica di grande richiamo: “Quando ho aperto la porta della mia vecchia casera lasciando sul tavolo tre bottiglie di vino, era autunno inoltrato – spiega Cesare De Stefani – e mai avrei immaginato quello che sarebbe accaduto in seguito… grattacapi compresi. Tuttavia non ho rimpianti, anzi sono felice di aver inventato un nuovo modo di stare insieme e di aver contribuito a far conoscere le nostre splendide colline”.

L’Osteria Senz’Oste, con i suoi vent’anni tondi, ha superato il periodo di “prova” trasformando quella che sembrava destinata ad estinguersi come una tendenza temporanea in una meta imperdibile e alternativa, sostenibile e trendy, tanto per i giovani quanto per i più attempati, riuscendo nell’impresa, quasi impossibile, di mantenere inalterata la sua autenticità. Cesare De Stefani ha creato uno spazio dove il tempo pare essersi fermato grazie a una idea semplice e rivoluzionaria: tenere aperta la porta del suo casale, permettendo ai passanti di rifocillarsi autonomamente, confidando nell’onestà e buon cuore degli avventori. Una follia? Piuttosto un ritorno alle origini, alla condivisione, alla lealtà e alla fiducia nel prossimo.

La risonanza è stata straordinaria e l’eco è risuonato in tutto il mondo, tanto da far affluire migliaia di persone, tra cui molti vip, da Aurora Ramazzotti a Francis FordCoppola, da Casey Stoner e Susanna Camusso a Bebe Vio, fino a Cara Delevingne: “Ricordo il clamore mediatico per il post sui social della top model – dice Cesare De Stefani – che io ho incontrato di sfuggita, non sapendo chi fosse”.

Per celebrare i vent’anni di vita della singolare Osteria è stata recentemente inaugurata un’opera dello scultore del ferro Valentino Moro: “Ho pensato ad una installazione che evocasse la mancanza dell’oste e che permettesse al visitatore di interagirvi trasformandosi nel protagonista di questo luogo, vale a dire l’oste fai da te. E così ho creato una sagoma, che ricorda Cesare De Stefani, dove ognuno può entrare, uscire, immedesimarsi”. La sagoma che guarda la vigna dalla cima del colle, il più alto della zona del celeberrimo Cartizze e del Prosecco, risulta perfettamente integrata con l’ambiente che la circonda, grazie al suo colore brunito: “L’oste – prosegue Valentino Moro – è appoggiato alla vite in un legame quasi affettuoso, a testimonianza di una convivenza coronata dai frutti del lavoro e dalla dedizione a una terra generosa e unica, tanto da meriarsi il blasone UNESCO”.

Un luogo che continua a richiamare e intrattenere. Il flusso dei visitatori è costantemente elevato, anche se i periodi di maggior frequentazione sono la primavera e l’autunno. Il livello di gradimento è dimostrato dalle dediche, in varie lingue, lasciate negli anni e che si sono accumulate: “La prima, la ricordo bene – afferma De Stefani – era infilata in un pacchetto di sigarette lasciato sopra il tavolo e conteneva parole di apprezzamento che mi hanno profondamente emozionato. Mi piace far sentire le persone a casa e in famiglia.

(Autore: Redazione Qdpnews.it)
(Foto: archivio Qdpnews.it – Valentino Moro)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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