Si è tenuta ieri a Montebelluna la commissione che ha affrontato il tema del futuro delle piscine della città, in estrema difficoltà a causa del caro energia.
Ad inizio novembre era stato lanciato un grido d’allarme dai rappresentanti del mondo natatorio locale e da diversi sindaci del territorio, tra i quali i primi cittadini di Montebelluna Adalberto Bordin e di Valdobbiadene Luciano Fregonese, per sensibilizzare l’opinione pubblica su questa emergenza.
Coinvolti anche i Comuni di Caerano di San Marco, Cornuda, Crocetta del Montello, Maser, Giavera del Montello, Nervesa della Battaglia, Pederobba, Riese Pio X, Trevignano e Volpago del Montello oltre al presidente e al direttore della Montenuoto, Rodolfo Giavi e Corrado Menegon, al presidente di Asd Montebelluna Nuoto e SixTeam, Fabio Flora, e alla presidente di Sportlife onlus, Daniela Marcuzzo.
“Il tema del futuro delle piscine non è né di destra né di sinistra – commenta il sindaco Bordin – e il prezzo del gas non lo fissiamo certamente noi. È stato ribadito che nessuno vuole chiuderle ma in questo momento i Comuni non hanno le risorse per far fronte a questa situazione. Ricordo che il Comune di Montebelluna non ha mai fatto mancare il suo sostegno, senza dimenticare il prolungamento al 2042 della convenzione con la Montenuoto. Abbiamo predisposto una lettera che sarà inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e a tutti i livelli istituzionali”.
“Abbiamo deciso di mettere a disposizione di tutti gli interessati un apposito conto corrente per sostenere le piscine – conclude -. Lo stiamo per predisporre ma non basterà. Anche oggi ho sentito il sindaco di Valdobbiadene per cercare di capire se nel nostro territorio c’è qualche mecenate intenzionato a dare una mano al mondo delle piscine in questo frangente delicato. La nostra idea è anche quella di incontrare i parlamentari del territorio affinché si facciano portavoce in Parlamento chiedendo un aiuto per un settore in grande difficoltà”.
Le piscine di Montebelluna e Valdobbiadene richiamano utenza da tutto il comprensorio: a Montebelluna “solo” il 40% è montebellunese, a Valdobbiadene “solo” il 33.8% è valdobbiadenese: la percentuale restante sono utenti di Comuni e territori vicini.
Nel 2019 per la piscina di Montebelluna i costi per l’energia furono di 484 mila euro rispetto ad un previsto per il 2023 di un milione e 800 mila euro; per Valdobbiadene ne sono previsti 790 mila nel 2023.
Gli impianti natatori di Montebelluna e Valdobbiadene sono gestiti da Montenuoto, società sportiva costituita 33 anni fa e che si occupa della gestione del servizio mediante mezzi e personale propri, della conservazione degli impianti in perfetta efficienza, dell’organizzazione e della disciplina di tutte le attività didattico-formative per le varie fasce d’età (bambini, adulti e anziani), tra cui scuola nuoto, ginnastica in acqua, nuoto libero e corsi sub.
Fondamentale è poi il ruolo ricoperto da due associazioni sportive dilettantistiche che operano, in particolare, nell’impianto di Montebelluna: la Montebelluna Nuoto, che promuove e realizza una vasta ed articolata attività agonistica, volano di tutta l’attività natatoria e la Sport Life Onlus, che dal 1986 promuove attività con persone disabili, anche a livello agonistico.
I due impianti di Montebelluna e Valdobbiadene necessiterebbero di circa 600 mila euro per sperare di rimanere aperti fino a fine dicembre 2022.
In questo momento il numero degli iscritti è tornato quasi allo stesso livello del periodo antecedente la pandemia e sempre più famiglie e giovani si avvicinano al mondo del nuoto.
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