Conoscere attraverso il viaggio, la storia delle gite scolastiche e con gli adulti organizzate dai professori Raia e Garozzo: “Ricordi indimenticabili”

Una vita dedicata all’insegnamento ma anche alla promozione della bellezza delle Regioni italiane e di splendide mete europee quella del professor Antonio Raia e della professoressa Giuseppina Garozzo, per tanti anni insegnanti di materie scientifiche nella scuola secondaria di primo grado “Efrem Reatto” di Valdobbiadene.

Molti studenti hanno fatto il primo viaggio importante fuori dal loro paese o dal Veneto proprio con le gite organizzate da questa coppia di docenti che, oltre all’insegnamento della loro materia, si sono sempre impegnati a far conoscere ai giovani alunni lo straordinario patrimonio culturale, artistico e naturalistico del Belpaese.

Insieme all’aspetto educativo, questi “viaggi di istruzione” hanno rappresentato per intere generazioni delle occasioni di svago e di divertimento e c’è chi ricorda ancora il primo bacio dato in gita o mille altri piccoli o grandi aneddoti che ogni studente porterà con sé per tutta la vita.

Dopo il pensionamento la passione per i viaggi di gruppo non è finita e i due professori, lui originario dell’Abruzzo e lei della Sicilia, hanno continuato ad organizzare delle gite in pullman coinvolgendo gli adulti che avevano sempre guardato con ammirazione le proposte che il professor Raia e la professoressa Garozzo, da qualche anno diventati nonni di due nipotine, facevano ai loro studenti.

“Ho iniziato ad accompagnare i miei studenti nei viaggi di istruzione a partire dagli anni Settanta – spiega il professor Raia, per 21 anni presidente della casa di riposo di Valdobbiadene – All’inizio portavo solo le mie classi una alla volta ma, quando è nato il ‘Progetto Alighieri’, abbiamo organizzato gite coinvolgendo ordini di classi: tutte le classi di prima media, tutte le classi di seconda media e la stessa cosa con le terze. Per i ragazzi era una vera e propria festa e a volte andavamo via addirittura con tre pullman”.

“Per le classi prime sceglievamo mete vicine – prosegue -, come il delta del Po, senza il pernottamento. Le seconde andavano via due o tre giorni, e spesso le portavamo nell’Italia centrale, mentre con le terze si stava fuori per quattro giorni: una meta classica era la gita a Napoli, Roma e Pompei. Da alcuni detrattori, in realtà davvero pochi, queste gite venivano viste come dei momenti di eccessivo svago ma per chi partecipava era una ‘sfacchinata piacevole’. Alla fine in noi insegnanti restava la consapevolezza di aver contribuito a dare ai nostri alunni qualcosa di importante per la loro crescita. Sottolineo che a nessuno è stato mai impedito di venire in gita per motivi economici o di condotta”.

Il professor Raia ha ricordato che, tranne in alcuni casi, durante le loro gite anche i ragazzi più vivaci si comportavano bene e questa era una sorpresa anche per gli stessi insegnanti.

“In questi viaggi di istruzione è successo di tutto – racconta il professor Raia – Una volta, durante una gita a Roma, circa 15 ragazzi hanno avuto l’influenza nello stesso momento ed è venuto un mio cugino a visitarli. Poi non possiamo dimenticare le marachelle di alcuni studenti, che ancora adesso ci fanno sorridere quando li incontriamo, o i record come quello raggiunto da un nostro alunno all’Università della Pizza da Gigino a Vico Equense, che mangiò ben 11 pezzi di pizza. Come dimenticare quella volta in cui il titolare di una pizzeria di Napoli ci ha chiusi dentro il suo locale, abbassando le saracinesche, perché era in corso una grande manifestazione per il G7”.

Una volta finita l’esperienza da professori nella scuola media di Valdobbiadene è iniziata l’avventura dell’associazione “Hermes”, in onore del messaggero degli dèi e protettore dei viandanti, con la quale sono partiti i viaggi per gli adulti.

“Ricordo che nelle nostre gite con gli alunni portavamo anche una decina di genitori che ci aiutavano con i ragazzi – prosegue – Spinti da alcuni di loro abbiamo continuato ad organizzare i viaggi di gruppo anche da pensionati. Dopo il 2007 siamo partiti con queste gite per adulti: oltre alle principali città italiane, abbiamo accompagnato questi gruppi alla scoperta di diverse mete europee organizzando anche due pullman per accontentare tutti. Dopo lo stop forzato per il Covid, i viaggi sono ripartiti con la stessa passione e lo stesso entusiasmo di due anni fa”.

I ricordi di questi viaggi, le amicizie che sono nate o che si sono consolidate durante i viaggi di istruzione o le uscite con gli adulti rappresentano il regalo più bello per i due professori che, a quanto pare, non ci pensano minimamente a fermarsi.

Nei foglietti consegnati agli studenti prima delle gite organizzate con il “Progetto Alighieri” era scritta questa frase scelta dal professor Raia: “Bisogna conoscere per accettare il diverso. Andare alla scoperta delle abitudini, dei costumi e del folclore delle altre Regioni d’Italia rientra negli obiettivi della scuola. Le altre realtà non devono essere motivo di contrapposizione ma di accettazione e di arricchimento dei valori di un individuo”.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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