Si è svolto ieri a Valdobbiadene, a conclusione del programma degli eventi collaterali dell’Antica Fiera di San Gregorio, il convegno dedicato alle prospettive future del turismo sulle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene patrimonio UNESCO. Un incontro di rilievo nazionale, come testimoniato dalla presenza tra i relatori di Roberta Garibaldi, Amministratore Delegato ENIT – Agenzia Nazionale del Turismo, tra i massimi esperti nazionali di turismo enogastronomico.
Oltre al sindaco di Valdobbiadene Luciano Fregonese e all’assessore comunale alle attività produttive e agricoltura, Pierantonio Geronazzo, sono intervenuti Isidoro Rebuli, presidente dell’Associazione Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene, Elvira Bortolomiol, presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e Marina Montedoro, presidente dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene.
Le relazioni sono state tenute da Diego Tomasi, direttore del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, intervenuto sul tema “Le Colline vitate del Conegliano Valdobbiadene: una ricchezza di natura e di uomini”.
La parola è quindi andata a Roberta Garibaldi, A.D. di ENIT, che ha approfondito l’argomento “L’innovazione dell’enoturismo tra cultura, benessere e sostenibilità”, sottolineando la crescita esponenziale del turismo enogastronomico negli ultimi dieci anni e come questo tipo di turista sia sempre più esigente: “Un turista che cerca sempre più le esperienze che si possono fare nel territorio e ha un occhio di riguardo alla sostenibilità delle aziende, non solo ambientale ma anche sostenibilità sociale. È importante quindi saper comunicare al turista tutte le azioni che si mettono in atto in questo senso. Un’altra cosa che ricerca il turista è il benessere, sia fisico che mentale, da sviluppare preferibilmente in un ambiente rurale; e quale situazione migliore che quella offerta dalle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene?”.
Un concetto chiave anche per Marina Montedoro: “Il riconoscimento UNESCO delle Colline del prosecco di Conegliano e Valdobbiadene sta favorendo un turismo sostenibile e attento alla salvaguardia del patrimonio – ha evidenziato – oggi chi viene in questo territorio ricerca l’unicità: nel sistema di accoglienza, nei servizi, nelle esperienze, soprattutto quelle outdoor. E in questa direzione la mappatura dei sentieri dell’Area, le ciclovie e il Cammino che stiamo realizzando è perfettamente rispondente alle esigenze di un turismo sostenibile. Oltre alla natura e alla cultura, un ruolo chiave lo avrà poi il binomio sostenibilità ed enogastronomia: bisogna puntare sempre di più alla filiera agroalimentare del km 0 e alla formazione continua in questo ambito”.
Elvira Bortolomiol ha invece evidenziato che «il Consorzio di Tutela DOCG ha tra le proprie priorità la collaborazione con i Comuni, gli enti e le associazioni del territorio, al fine di sviluppare progetti volti alla sostenibilità, come ad esempio la gestione dei trasporti e della logistica».
Infine, Isidoro Rebuli ha ribadito l’importanza di attuare nuove forme di accoglienza “per soddisfare un turista che è sempre più informato ed esigente e che dalle nostre attività ricettive si aspetta non solo qualità ma anche innovazione e servizi che non trova altrove”.
“Con questo convegno – ha spiegato Luciano Fregonese – abbiamo voluto proseguire il dialogo tra turismo e agricoltura, due settori strategici del nostro territorio che possono crescere insieme, migliorandosi a vicenda. Non dobbiamo infatti scordare che l’agricoltura, nella zona di Valdobbiadene, è un traino per il turismo, come dimostrano la nomina a Patrimonio mondiale dell’Umanità e la costante crescita di strutture ricettive”.
“La nostra convinzione – ha concluso Pierantonio Geronazzo – è che dobbiamo costruire un prodotto che risponda alle diverse esigenze dei viaggiatori nazionali ed internazionali, dando al turista l’opportunità di vivere un’esperienza veramente speciale. Solo in questo modo potremo tutelare il nostro territorio sviluppandone tutte le potenzialità”.
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