Danni ingenti alla stalla di Saccol devastata ieri dalle fiamme. Uno dei proprietari: “Calore infernale e finestre rotte. Per fortuna stiamo bene”

Hanno lavorato ininterrottamente fino alle 17 di oggi, mercoledì 20 aprile, i Vigili del fuoco di Montebelluna per bonificare l’area circostante la stalla ottocentesca di Saccol avvolta dalle fiamme ieri sera e “collassata” su se stessa in meno di un’ora.

Paurose le fiamme, che si vedevano da grande distanza e che hanno messo in allarme tutta Valdobbiadene poco prima delle 22.

Un incendio di quelle proporzioni non si era mai visto nella borgata, tanto che sono giunte sul posto cinque squadre dei Vigili del fuoco da Montebelluna e Treviso e i volontari di Asolo, del Basso Feltrino e dell’antincendio boschivo di Valdobbiadene.

L’incendio è scoppiato tra le 21.30 e le 21.45 – secondo quanto afferma uno dei due proprietari del vecchio immobile – e ha richiesto un costante lavoro di bonifica del materiale agricolo di vario genere che non desisteva dal perdere vigore (in particolare una grossa quantità di scatoloni di cartone) a causa delle alte temperature e del vento forte.

I Vigili del fuoco hanno infatti lavorato tutta la notte e il loro intervento si è concluso soltanto oggi pomeriggio.

L’incendio avrebbe potuto essere devastante per la casa vicina e per la famiglia De Conto, che ha assistito impotente al furioso incendio rinunciando subito a mettere in salvo gli attrezzi agricoli di maggior valore. Il vento, fortunatamente, ieri sera era diretto a nord e così il vecchio edificio è stato rapidamente avvolto dalle fiamme a partire dalla proprietà della famiglia Gallina, ma non è stata intaccata l’abitazione.

“Da quanto era caldo si sono rotti i vetri delle finestre che non erano chiuse dai balconi, gli altri infissi sono anneriti o sono pieni di bolle – afferma il signor De Conto -. I conigli purtroppo sono morti e nella stalla è bruciato tutto: legname, balle di fieno, una vecchia macchina non più in uso, mangime per animali, uno scooter, damigiane, cartoni di vino, trinciatutto, atomizzatore e solferina, una vasca per l’uva e diverso altro materiale per il lavoro nel vigneto”.

“Il mini (escavatore, ndr) è il danno maggiore e per il quale sono più dispiaciuto. Le macchine le abbiamo spostate tutte in tempo – continua -. Purtroppo l’elettricista ci ha detto che l’impianto di raffreddamento della cantina è completamente da rifare, come i contatori esterni, era impossibile stare vicino al fuoco con quelle fiamme e quelle altissime temperature. L’importante è che la casa sia salva e che stiamo tutti bene”.

All’arrivo delle prime due squadre dei Vigili del fuoco, attorno alle 22, le fiamme avevano già avvolto tutto l’edificio con il tetto di vecchie travi in legno. I pompieri avevano subito incontrato delle difficoltà nel contenere il vasto rogo, che il vento ha notevolmente rafforzato mandando in cenere tutto ciò che il fuoco ha incontrato sulla sua strada.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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