La flavescenza dorata preoccupa i viticoltori delle colline Unesco e anche il mondo della politica veneta sembra aver compreso la gravità della situazione.
Per questo, il consigliere regionale Tommaso Razzolini del gruppo consiliare Fratelli d’Italia-Giorgia Meloni ha presentato giovedì 5 agosto in consiglio regionale una mozione per spingere la giunta a sostenere la lotta al fitoplasma causante la flavescenza dorata della vite.
L’argomento è molto sentito e lunedì 19 luglio si è tenuto un incontro, organizzato dall’assessorato all’agricoltura del Comune di Valdobbiadene, proprio su questo problema.
La flavescenza dorata è una fitoplasmosi il cui nome deriva dalla colorazione gialla dorata che assumono le foglie, i tralci e i grappoli di vitigni a bacca bianca una volta colpiti.
L’agente causale della malattia è un fitoplasma che si insedia nei tessuti floematici dell’ospite e ne provoca il blocco della linfa elaborata, inducendo uno squilibrio delle attività fisiologiche dalla pianta stessa.
“Considerata la nocività e la vasta diffusione della flavescenza dorata della vite in tutto il territorio – spiega Razzolini – con questa mozione abbiamo raccolto le istanze dei nostri agricoltori per chiedere alla giunta regionale di potenziare il servizio dell’ente preposto al controllo tramite dei sopralluoghi negli appezzamenti infetti segnalati dai viticoltori e da terze persone che ne hanno riscontrato il pericolo”.
“Chiediamo alla giunta – prosegue – di prevedere un aiuto in termini economici a quei viticoltori che hanno subito danni dovuti dalla flavescenza dorata. Un sostegno attribuibile a coloro che, almeno nei tre anni precedenti, abbiano rispettato ed eseguito gli obblighi imposti dalle normative regionali in merito alla lotta obbligatoria alla flavescenza dorata”.
Per il consigliere regionale originario di Valdobbiadene sarebbe necessaria una possibilità di deroga (in accordo tra gli enti preposti e sentito il parere di Arpav) alle bruciature di quei tralci infetti da flavescenza dorata, se il loro ammontare è di una quantità rilevante.
Razzolini ha spiegato che soluzione per il loro smaltimento, infatti, sarebbe il loro deposito sottoterra: una pratica alquanto impervia nella zona collinare.
“Oltre a tutto ciò la mozione impegna la giunta – conclude – a prevedere la possibilità di estendere la misura su ristrutturazione e la riconversione dei vigneti per gli estirpi e i reimpianti, dovuti ad importanti attacchi di flavescenza dorata, per i vigneti esistenti della core zone dei paesaggi viticoli riconosciuti quali siti Unesco, attualmente tutelati dal Disciplinare Tecnico regionale. Un aspetto che oggi limita l’accesso alla misura di sostegno”.
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