“Caprone innamorato” parte seconda. Il day after è sempre il peggiore ed infatti la love story del becco vagabondo e corteggiatore (qui l’articolo) potrebbe trasformarsi in bad story.
Da Segusino, visto che nessuno ha avanzato pretese sul maschione, senza marca auricolare identificativa e al momento ospitato da una famiglia che non può tenerlo, è partito dunque un tam-tam molto urgente per far sì che qualcuno lo adotti. Se così non dovesse accadere, il becco sarebbe condannato ad un brutto destino.
All’Ulss, per questione igienico-sanitaria, spetta infatti il compito di ricevere l’animale al macello di Farra di Soligo, dove gli sarebbero fatte le analisi del sangue e dove verrebbe dotato di marca auricolare. Poi però c’è il rischio che, se nessuno lo adotterà, il destino del caprone non sia roseo come i 20 giorni di vagabondaggio tra Valdobbiadene e Segusino.
L’unica soluzione, dopo le analisi e la marchiatura, sarebbe l’adozione da parte di qualche allevatore locale o di una famiglia appassionata e soprattutto dotata di spazi adatti.
Nessuno vorrebbe che il becco finisse sulle tavole del cenone della Vigilia o del pranzo natalizio, ecco perché Segusino è tutta in fermento per salvare la vita al “Casanova delle capre” ormai cittadino onorario del paese dello s-cèch.
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