Il “cuore pulsante” dell’economia di Valdobbiadene manifesta in piazza: consegna simbolica delle chiavi


I commercianti e tanti titolari di imprese valdobbiadenesi lo avevano annunciato in questi giorni e non si sono tirati indietro, partecipando questa mattina, venerdì 1° maggio 2020, alla manifestazione simbolica e pacifica in piazza “Guglielmo Marconi” per far sentire la loro voce in merito ai provvedimenti del governo italiano sulla futura riapertura di bar, ristoranti, negozi, saloni di bellezza e quant’altro.

Nel rispetto, per quanto possibile, delle distanze di sicurezza per evitare la diffusione del Coronavirus, e con guanti e mascherine per proteggersi, il “cuore pulsante” dell’economia di Valdobbiadene ha voluto attribuire a questo Primo Maggio 2020 un significato ancora più pregnante.

La Festa dei Lavoratori, infatti, oggi non ha permesso di celebrare il valore delle professioni ma ha sottolineato l’urgenza di intervenire quanto prima per salvare tante categorie professionali che stanno soffrendo da mesi per l’impossibilità di immaginare una ripresa reale delle attività lavorative.

La simbolica consegna delle chiavi davanti al municipio di Valdobbiadene, alla presenza del sindaco Luciano Fregonese e del vicesindaco Tommaso Razzolini, con il controllo a distanza dei carabinieri di Valdobbiadene, è forse l’immagine più difficile da digerire per chi, solo un anno fa, immaginava di poter festeggiare l’ingresso delle colline di Conegliano e Valdobbiadene nella prestigiosa realtà dei Patrimoni dell’Umanità.

L’emergenza Coronavirus, purtroppo, ha fatto piombare tante categorie imprenditoriali in una crisi nera con l’obbligo, per molti imprenditori e commercianti, di dover aspettare fino al prossimo mese di giugno prima di poter tornare a lavorare.

In molti, purtroppo, non se lo potranno permettere visti i mutui, le tasse e i tanti costi fissi da sostenere, senza dimenticare gli investimenti che diversi valdobbiadenesi avevano fatto per poter accogliere i turisti sulla scia del riconoscimento Unesco.

C’è chi ha sostenuto di essere già in grado di garantire delle misure per evitare la diffusione del Coronavirus, con prassi adatte ad assicurare l’igiene nei propri locali di lavoro.

Valdobbiadene, in ogni caso, non dimenticherà tanto facilmente la giornata del Primo Maggio 2020 che, in tutta Italia, ha visto il “grido di dolore” delle imprese e dei lavoratori che non chiedono aiuti particolari ma solo di poter mantenere le proprie famiglie con il sudore di chi crede fermamente che il lavoro conferisca all’uomo la dignità per vivere in società, contribuendo al benessere della propria comunità.

Ora in molti attendono un passo indietro del governo ma a Valdobbiadene il segnale è chiaro e preciso: le imprese locali non possono attendere di spegnersi in una lenta e dolorosa agonia e anche chi, sulla base dei codici Ateco, ha potuto lavorare, oggi è sceso in piazza “Guglielmo Marconi” per un segno di solidarietà verso i propri colleghi: un gesto che nessuno potrà mai scordare.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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