Il mondo della cultura perde un grande studioso: è morto il professor Giancarlo Follador, una vita dedicata alla ricerca

Giancarlo Follador
Giancarlo Follador

Oggi siamo tutti più piccoli, gli appassionati di ricerca storica e di giornalismo in particolare: questa mattina se n’è andato il professor Giancarlo Follador.

Settantatré anni, era nato a Santo Stefano di Valdobbiadene nel 1950, laurea in Lettere e insegnante di applicazioni tecniche (oggi Tecnologia, ndr) per 37 anni alla scuola media “Efrem Reatto” di Valdobbiadene. 

Follador aveva dedicato la sua vita alla ricerca storica locale e alla valorizzazione delle tradizioni agricole dell’Alta Marca, “aprendo la strada” a ricerche arrivate molto tempo dopo. Aveva infatti curato libri di approfondimento minuzioso per tanti Comuni e paesi della Marca Trevigiana, per citarne soltanto alcuni: Alano di Piave, Codognè, Covolo, San Giovanni, San Pietro di Barbozza, Valdobbiadene, Vas, Belluno, San Fior, San Vendemiano e Vidor. Molti i suoi saggi sul Seicento, il Settecento e sul Risorgimento della provincia di Treviso, pubblicati dalla rivista di studi vittoriesi “Il Flaminio” e su molte altre. 

Il ritratto di Giancarlo Follador
Il ritratto di Giancarlo Follador

Ma il professor Follador non era solo questo. Persona sempre “sul pezzo”, con più quotidiani in mano ogni mattina, era giornalista pubblicista e collaborava con vari periodici e giornali cartacei del Quartier del Piave. Penna pungente, non risparmiava critiche nel raccontare i fatti senza fronzoli, campanilismi o “sviolinate”, un giornalismo d’inchiesta sempre attento alle “zone grigie” in campo educativo, storico, culturale, agricolo, turistico.

Dopo la pensione si era dedicato anima e corpo alla coraggiosa scelta di vita della sua famiglia: nel 2007 l’abbandono della coltivazione tradizionale e l’adozione del biologico, prima, e del biodinamico, poi, nelle rive del Cartizze e Valdobbiadene docg insieme alla fermentazione spontanea dei vini, mettendo a punto una nuova cultura del rispetto per il territorio, un ritorno alle origini sicuramente scomodo e difficoltoso ma, al tempo stesso, innovativo e coraggioso che Giancarlo ha condiviso con i figli Alberta e Silvano.

Per tutti “il professore”, Follador mancherà soprattutto a coloro che avevano ricevuto la sua stima e il suo rispetto, non era così semplice “meritarseli”, bisognava “sudarseli” a lungo ma, una volta ottenuti, Giancarlo era pronto ad accoglierti in casa e condividere la sua grande cultura – mai sbandierata – insieme un'”ombra” dell’unico vino prodotto dall’azienda agricola, l’extra brut. “Ho solche questo”, diceva scherzando, “chel te piase o no”.

La comunità di Valdobbiadene, gli amici affezionati e tante persone si stringono oggi alla moglie Tiziana, ai figli Alberta con Lorenzo e l’affezionato nipote Sebastiano, Cristiana e Silvano e all’intera famiglia Follador in questo momento di grande dolore.

Il funerale sarà celebrato giovedì 27 luglio alle ore 10.00 nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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