“Il paese ha veramente bisogno di un teatro?”. La parrocchia sospende le attività della Sala Boccasino

La sala Nicolò Boccasino
La sala Nicolò Boccasino

Valdobbiadene ha davvero bisogno di un teatro? Sono in molti a chiederselo dopo la comunicazione della parrocchia Santa Maria Assunta rispetto alla sospensione delle attività della Sala Nicolò Boccasino a partire dallo scorso mese di giugno.

Le motivazioni che hanno portato il Consiglio di gestione economica della parrocchia a giungere a tale sofferta decisione sono da ricercarsi innanzitutto nella garanzia della sicurezza.

“Pur avendo contattato per tempo alcune ditte che avrebbero dovuto provvedere alle certificazioni – spiegano dalla parrocchia valdobbiadenese -, un’impresa in particolare alla quale era stata affidata la manutenzione, anche se più volte sollecitata, non ha provveduto, rendendo impossibile la successiva certificazione. Per tale motivo, allo stato attuale, la sala non garantisce le condizioni di sicurezza per poter essere utilizzabile”.

“Considerando anche l’imminente scadenza – continuano – del contratto di comodato d’uso (febbraio 2024), stipulato tra la parrocchia e l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero (proprietario dell’immobile), si è ritenuto non economicamente vantaggioso per la parrocchia rinnovare ora le manutenzioni fino a che non verrà deciso il futuro della sala stessa e la sua gestione. Futuro che dovrà essere valutato anche in base alle richieste ed esigenze della comunità tutta, che si invita ad interrogarsi circa la necessità per un paese come Valdobbiadene di continuare ad avere una sala-teatro”.

La Parrocchia ha sottolineato che, nel caso la richiesta sia quella di proseguire l’attività, si troverebbe in reale difficoltà per la gestione, non avendo né possibilità economica di reggerla, né personale da dedicare perché una sala comunitaria ha bisogno di tutti.

“Ad ulteriore penalizzazione – concludono -, il recente aumento dei costi di gestione (utenze) rende senz’altro necessaria una revisione delle condizioni e degli accordi (anche quelli con il Comune), dato che le spese per l’uso della sala attualmente pesano sul bilancio della parrocchia, e i contributi non sono sufficienti a coprire nemmeno le spese fisse. Confidando nella comprensione della comunità, in attesa di un segnale dalla stessa e aperti ad eventuali proposte di supporto, ci si riserva di dare tempestivo avviso alla popolazione sul futuro della sala“.

Sul tema si è espresso anche il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese.

“L’amministrazione comunale di Valdobbiadene – commenta il primo cittadino – negli ultimi 4 anni ha sostenuto l’auditorium Boccasino attraverso una convenzione con la parrocchia per garantire un adeguato numero di utilizzi annui a pagamento, destinati ad attività patrocinate dal Comune e svolte prevalentemente dalle scuole e dalle associazioni di Valdobbiadene. Con questa convenzione si è cercato di venire incontro alle difficoltà della parrocchia a sostenere i costi di gestione dell’auditorium”.

“Negli scorsi anni – conclude -, abbiamo anche cercato di individuare possibili investitori privati interessati all’immobile di proprietà dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, con l’intento di garantire il proseguo dell’utilizzo dell’auditorium per attività anche pubbliche, sempre attraverso convenzioni tra privati e Comune. Ad oggi, purtroppo, gli interessi dei privati non si sono ancora concretizzati, ma l’impegno dell’amministrazione proseguirà per sostenere la parrocchia di Valdobbiadene, evitando la definitiva chiusura dell’auditorium”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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