A distanza di due mesi dall’incendio che ha colpito il noto ristorante “Tre Noghere” di Valdobbiadene, ieri il locale ha riaperto per la gioia della famiglia Silvestri, di tutto lo staff e degli affezionati clienti.
Emozionatissima anche nonna Vittoria che, con un’invidiabile prontezza di riflessi e sangue freddo, si era accorta per prima del rogo e aveva dato l’allarme.

In questi mesi non sono mancati i messaggi di vicinanza e le dimostrazioni di affetto da parte di clienti, ex collaboratori e dipendenti oltre ad alcuni colleghi ristoratori della zona, dispiaciuti per quello che era avvenuto al ristorante di via Crede a Bigolino.
“Appena abbiamo avuto tutte le autorizzazioni necessarie – afferma il titolare Luca Silvestri – abbiamo riaperto il nostro ristorante. In poco tempo siamo riusciti a mettere in sicurezza e a ristrutturare il locale, organizzandoci per la ripartenza. Abbiamo rinnovato gli impianti elettrici, idraulici e del gas, abbiamo ritinteggiato e sanificato i muri e rifatto i pavimenti e i bagni”.
“Dal territorio è arrivata tanta solidarietà – conclude – e ringrazio anche le persone che hanno lavorato qui. Per darci una mano sono state operative anche il sabato e la domenica e hanno lavorato 12 ore al giorno. I nostri clienti non ci hanno mai abbandonato e spero di rivederli tutti presto”.

“Abbiamo aperto questo ristorante 54 anni fa – racconta nonna Vittoria – Eravamo io, mio marito Orazio e i miei suoceri. Mio marito era figlio unico ed è stato emigrante in Venezuela. Ci siamo conosciuti a 16 anni e il nostro è stato un grande amore. La notte dell’incendio del ristorante ho sentito dei rumori strani e all’inizio pensavo fossero i gatti. Poi ho capito che non potevano essere loro e ho fatto partire l’allarme”.
“Nel frattempo, ho sentito come un sasso tirato sul balcone – conclude -, io ho la stanza da letto proprio sopra al ristorante. Ho aperto la finestra e mi sono trovata il fuoco che veniva su. Ho chiamato subito mio figlio, che era appena andato a casa dopo una giornata di lavoro. Lui non rispondeva e allora ho telefonato a mia figlia chiedendole di avvisarlo di quello che era successo. Credo di essere riuscita a gestire con lucidità quei momenti perché sono una ‘femena forte’ che ha superato anni difficili, altrimenti non so cosa sarebbe successo. Dopo la telefonata sono scesa giù e ho spento il gas in attesa dell’arrivo dei pompieri”.
Ora inizia un nuovo capitolo della storia del ristorante “Tre Noghere”, da sempre un’eccellenza della ristorazione del territorio.
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