A quanto pare il sistema di videosorveglianza del Comune di Valdobbiadene funziona bene e in alcuni frangenti può essere determinante.
Lo sa bene una cittadina di un Comune limitrofo che ha voluto condividere la sua storia per aiutare altre persone, che dovessero trovarsi nella sua stessa situazione, a sfruttare un servizio poco conosciuto.
“Giovedì scorso ho avuto un piccolo incidente in macchina – spiega la signora -. Molto piccolo, se non fosse che l’auto non era mia perché stavo guidando l’auto sostitutiva di una concessionaria. La persona che mi è venuta addosso non voleva ammettere la propria responsabilità, dicendo che avrei dovuto fermarmi io (lui usciva da via Garibaldi, io ero appena stata in via Mazzini a portare il bimbo a scuola e andavo a lavorare verso via Roma). Purtroppo quella persona non ha firmato il foglio per la constatazione amichevole e risultava che la colpa dell’evento poteva essere mia”.
“La concessionaria si sarebbe quindi rivalsa contro di me per i danni all’auto che mi avevano prestato – continua -. Per fortuna lo scontro è avvenuto in piazza a Valdobbiadene, dove è presente il sistema di videosorveglianza. Ho quindi protocollato una richiesta di accesso alle immagini, indicando data, orario approssimativo e altre informazioni per facilitare l’individuazione del momento dello scontro”.
La donna ha sottolineato con soddisfazione che la Polizia locale, già in serata, le ha consegnato un verbale con la descrizione di quello che si vede nelle immagini, riuscendo a “scagionarla” in modo inequivocabile.
“Ora vedremo come proseguirà la vicenda – conclude -, però questo è stato un bel punto fermo secondo me, che mi aiuterà moltissimo per riuscire a portare avanti le mie ragioni. Insomma, segnalo a tutti i cittadini che, in caso di necessità, c’è questo ottimo servizio, ancora poco conosciuto”.
“Sono sempre contento quando qualcuno riconosce l’utilità di servizi del Comune di Valdobbiadene – commenta il sindaco Luciano Fregonese -. Il sistema di videosorveglianza e i portali letture targhe sono utilizzati spesso dalle Forze dell’ordine per accertare reati o per svolgere indagini”.
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