Impegno per le lezioni online ma qualcuno non partecipa. Barazzuol: “Non è una vacanza, è scuola a tutti gli effetti”

Ormai da diverse settimane gli studenti italiani riescono a rimanere in contatto con i loro docenti con il supporto della tecnologia, grazie a video chat, lezioni online e altre proposte didattiche.

Soprattutto all’inizio, per molti alunni e insegnanti questo cambiamento è sembrato un ostacolo difficile da superare, mentre ora c’è chi, per rompere la monotonia di queste giornate apparentemente tutte uguali, accoglie con più interesse questi momenti da condividere con i compagni di classe e con i professori.

Non tutti, però, hanno compreso che non si tratta di un periodo di vacanza: ci sono anche studenti poco collaborativi che non seguono le lezioni e che vivono questo periodo con preoccupante passività.

Giuliana Barazzuol, dirigente scolastico dell’Isiss “Giuseppe Verdi” di Valdobbiadene, ha voluto rassicurare i genitori degli studenti che frequentano il suo istituto sul fatto che le lezioni stanno continuando e, pur con qualche difficoltà iniziale, la scuola è preparata a far fronte a questa emergenza riscoprendo le infinite risorse della tecnologia.

“L’emergenza sanitaria che l’Italia sta attraversando – spiega il dirigente scolastico del “Verdi” in una lettera inviata agli studenti e ai genitori – ha reso necessario avviare da parte delle scuole, nell’arco di pochi giorni, modalità di didattica a distanza che costituiscono e costituiranno il modo di “fare scuola” per tutta la durata della sospensione delle attività didattiche. I docenti del nostro istituto si sono attivati prontamente, avviando o potenziando l’utilizzo di strumenti e modalità didattiche che prima erano usati in modo complementare alle lezioni in presenza e che in queste settimane hanno rappresentato l’unico modo per continuare il dialogo educativo e didattico con gli studenti”.

“Tra gli strumenti usati per la didattica a distanza – prosegue Giuliana Barazzuol – stiamo apprezzando la funzionalità del registro elettronico, le classi virtuali, le videolezioni / videoconferenze, le piattaforme online per lo scambio di materiali e varie applicazioni presenti anche negli smartphone. Naturalmente, come inevitabile in questa fase, sono emerse alcune criticità, cui si è cercato e si sta costantemente cercando di trovare soluzione. Inoltre, in un processo di ricerca e miglioramento continui, si stanno apportando i necessari correttivi anche di tipo organizzativo (in merito ai carichi di lavoro, alla distribuzione delle attività e al coordinamento didattico) affinché la didattica a distanza possa garantire nella maniera più efficace il processo di insegnamento-apprendimento”.

A questo proposito – aggiunge – ringrazio gli studenti e i genitori che, attraverso la segnalazione delle difficoltà che incontrano, ci permettono di affrontare e risolvere i nodi critici. Alle molte domande cui la scuola ha cercato di dare risposte in queste settimane si aggiungono altre domande che studenti e famiglie pongono, con comprensibile preoccupazione, in merito alla possibile ripresa delle lezioni in presenza, alla conclusione dell’anno scolastico e naturalmente, per le classi quinte, all’esame di Stato“.

“A queste domande non è possibile, al momento, dare risposte certe, – sottolinea –  in quanto esse dipendono largamente dall’evoluzione della situazione in atto e dalle conseguenti decisioni governative. Ciò su cui posso dare la più ampia rassicurazione è che da parte della scuola e, a livello nazionale, da parte del Ministero, l’attenzione massima è rivolta a sostenere studenti e famiglie sia nella fase presente, sia in vista degli impegni conclusivi dell’anno scolastico, che non potranno non tenere conto della situazione eccezionale che stiamo vivendo”.

“Agli studenti del nostro istituto – conclude – va comunque il plauso per la risposta che, con senso di responsabilità, la grande maggioranza di loro sta dando alla didattica a distanza attraverso la partecipazione al dialogo didattico, lo svolgimento delle consegne, la presenza agli incontri virtuali, ecc. Alla minoranza di studenti che non stanno invece rispondendo adeguatamente (o addirittura, in qualche fortunatamente raro caso, non risponde affatto) corre l’obbligo di ricordare che questo periodo, ben lungi dall’essere un periodo di gratuita “vacanza”, costituisce “scuola” a tutti gli effetti e che le attività didattiche svolte in questo periodo, così come la condotta degli studenti in termini di partecipazione, disponibilità al dialogo, rispetto delle consegne, saranno oggetto di valutazione secondo le indicazioni ministeriali e le deliberazioni degli organi collegiali dell’istituto”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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