Questa mattina è stata inaugurata l’edizione 2022 dell’Antica Fiera di San Gregorio a Valdobbiadene, quella che molti hanno definito “l’edizione della rinascita”.
Piazza Guglielmo Marconi era gremita di gente e sul palco allestito davanti al municipio, nel quale sono saliti diversi sindaci insieme ad onorevoli, europarlamentari e autorità della Regione Veneto e della Provincia di Treviso, l’emozione si toccava con mano.
Non è stato facile riproporre questa manifestazione dopo due anni di Covid, ma l’amministrazione comunale di Valdobbiadene ci ha creduto fin dall’inizio ed oggi, domenica 13 marzo, è stata ripagata da una piazza viva, colorata e con tanta voglia di festeggiare per un colpo d’occhio indimenticabile.
Sul palco sono intervenuti il sindaco Luciano Fregonese, il vicesindaco e assessore all’agricoltura e alle attività produttive Pierantonio Geronazzo, il vicepresidente della Provincia di Treviso e assessore valdobbiadenese Martina Bertelle e il presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
Durante la cerimonia inaugurale sono stati consegnati dei riconoscimenti a Cristian Tessaro, presidente dell’Avab e della Protezione civile di Valdobbiadene, alla coordinatrice infermieristica Nadia Cavalli, al referente tecnico del Guicciardini, Aldo Lorenzon, e a Luigi Damin, coordinatore della Protezione civile della Sezione Ana di Valdobbiadene (nella foto sopra).
“Era fondamentale e indispensabile riprendere la vita e le attività dopo due anni così difficili per tutti noi – ha affermato il sindaco di Valdobbiadene -. Abbiamo centinaia di persone che hanno lavorato per mesi per questa edizione e anche oggi abbiamo tanti volontari adibiti alla sicurezza e al controllo affinché tutto possa svolgersi al meglio”.
“È una festa per tutti e un lavoro per tante aziende che espongono all’Antica Fiera di San Gregorio – conclude Fregonese -. Ringrazio tutti quanti per il grande sforzo messo in campo e per averci regalato finalmente un’edizione di questa manifestazione dove anche il cielo, visto il bel tempo, è stato dalla nostra parte”.
Il vicesindaco Geronazzo ha ricordato i tanti traguardi raggiunti dal territorio di Valdobbiadene negli anni di mandato dell’attuale e della precedente amministrazione comunale, che ha iniziato nel 2014 con l’obiettivo di lavorare insieme.
Il vicepresidente della Provincia di Treviso ha portato i saluti del presidente Stefano Marcon e ha sottolineato l’importanza dell’agricoltura per l’identità e l’economia della Marca Trevigiana.
Bertelle ha ricordato anche le persone che stanno soffrendo per la guerra in Ucraina, con un pensiero particolare per le donne e per i bambini che sono scappati dalla guerra.
“Ringrazio tutte le persone che hanno lavorato per questa manifestazione – ha affermato il governatore Luca Zaia -. Io pensavo che dopo 24 mesi fosse finita, i veneziani dicevano ‘due Pasque e un Natale’. In questo momento abbiamo più o meno 800 persone in ospedale: non siamo preoccupati però bisogna ancora portare la mascherina e stare attenti, altrimenti mi riempite gli ospedali. Ne veniamo fuori per l’impegno che tutti noi ci abbiamo messo. Voglio anche chiedervi, e lo faccio insieme a voi, di ringraziare i 54 mila dipendenti della sanità che è da 24 mesi che sono chiusi dentro i nostri ospedali”.
Il governatore ha ricordato i 14 mila morti per Covid in Regione e il grande impegno di tutti i veneti in questa emergenza sanitaria.
“Io avevo riaperto il Guicciardini insieme ad altri ospedali per fare gli ospedali Covid – continua Zaia -, questi ‘polmoni’ con 550 posti letto in Veneto. Adesso purtroppo li ho dovuti dedicare all’ospitalità per l’emergenza in Ucraina. Dalla guerra scappano le donne e i bambini e ringrazio i 3.600 veneti che ad oggi hanno offerto 7.300 posti letto nelle loro abitazioni. Se qualcuno volesse farlo per qualche giorno, due settimane o un mese dia la sua disponibilità”.
“Se la follia di questa guerra finisce subito i profughi saranno pochi – aggiunge il governatore – ma se continua questo giro di matti che bombardano e ammazzano bambini, donne e persone, la previsione per l’Italia è di circa 800 mila-1 milione di profughi. Quindi vuol dire che il Veneto avrà più o meno dalle 40 mila alle 50 mila persone. Siamo pronti e la macchina è assolutamente in moto. Ieri notte sono arrivate sei consigliere comunali di una città vicino a Kiev, con i loro bambini, e sono in arrivo altre 60 persone. Ne abbiamo 10 qui al Guicciardini e pian piano ne arriveranno altre. Dobbiamo essere una grande famiglia in questa fase”.
Zaia ha parlato anche della tragedia vissuta dai veneti e dagli italiani per le difficoltà legate al recupero delle materie prime e agli aumenti di questi ultimi mesi.
“È fondamentale che i 229 miliardi di euro di finanziamenti europei vengano rivisti e dati alle famiglie e alle imprese – prosegue -. È inutile che andiamo a fare cromature ai guardrail dietro alle strade con i quali non mangiamo. Del Prosecco non vi parlo perché anche quest’anno è andata bene. Siate orgogliosi di questo territorio. Vi ho portato il Patrimonio dell’Umanità delle Colline del Prosecco. Qui arriveranno i turisti: ora più o meno arrivano 200 mila persone all’anno”.
“Ne arriveranno almeno 1 milione e 200 mila all’anno in dieci anni – conclude -. Preparatevi al fatto che chiederanno l’ospitalità diffusa, di visitare il territorio, di comprare i vini e di provare la nostra ristorazione. Attenzione che ci sarà una rivoluzione nelle nostre colline: non a caso stiamo preparando i percorsi come quello che da Valdobbiadene arriva a Vittorio Veneto”.
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