Interrogazione di Valdo d’Italia e d’Europa sul numero dei non vaccinati nell’Ipab San Gregorio. Prandin: “Sono il 3,68%. Attendiamo indicazioni dall’Ulss”

Il miglioramento della situazione epidemiologica in Italia ha permesso nuove “aperture”, ma in alcune case di riposo si fa fatica a tornare completamente alla normalità perché sono presenti operatori e ospiti non vaccinati che possono essere un veicolo di infezione per gli anziani.

Per provare a smuovere uno degli ostacoli al graduale ritorno alla normalità negli Istituti San Gregorio di Valdobbiadene, il gruppo consiliare “Valdo d’Italia e d’Europa” ha presentato un’interrogazione, discussa durante il consiglio comunale di martedì 29 giugno, per conoscere il numero di operatori e ospiti non ancora vaccinati all’interno dell’ente.

Durante il consiglio è stata letta la risposta del dottor Alberto Prandin (nella foto), presidente dell’Ipab San Gregorio, che ha comunicato che quasi tutto il personale dipendente ha provveduto tempestivamente a vaccinarsi.

“Includendo nella valutazione anche i collaboratori esterni – si legge nella risposta dell’Ipab -, su un totale di 326 unità presenti, a oggi risulta vaccinato il 96,32%. Tale significativo risultato, superiore alla soglia di sicurezza individuata dal Ministero, è stato ottenuto grazie a una insistente attività di sensibilizzazione nei confronti del personale, che ha visto il coinvolgimento del medico del lavoro, del medico coordinatore dell’Azienda Ulss e di uno specialista infettivologo, per un totale di sei incontri formativi sull’importanza della vaccinazione”.

Con riguardo al restante 3,68%, per un totale di 12 unità, l’8 aprile è stato trasmesso all’Ulss 2 Marca Trevigiana l’elenco del personale operante nelle residenze gestite dagli Istituti San Gregorio per la verifica, da parte della Regione del Veneto, dello stato vaccinale di ciascuno dei soggetti indicati.

“Per quanto di nostra conoscenza – aggiunge Prandin -, l’Ulss sta contattando i soggetti segnalati per verificare i motivi della mancata vaccinazione. Nel caso in cui non risultassero ragioni sanitarie ostative all’effettuazione della vaccinazione e permanesse il rifiuto alla stessa, l’azienda ci comunicherà i nominativi dei lavoratori interessati, i quali dovranno essere adibiti a mansioni che non implicano rischi di diffusione del contagio o, se ciò non è possibile, sospesi fino al completamento del piano vaccinale nazionale e comunque non oltre il 31 dicembre 2021”.

Intanto, in attesa della conclusione dell’iter previsto, gli Istituti San Gregorio hanno adibito ad attività non a contatto con gli anziani la percentuale di collaboratori che risulta non aver ancora concluso il percorso vaccinale.

Con riferimento agli ospiti, a oggi risulta vaccinato il 96,26% del totale, oltre la soglia del 95%: il 2,49% ha rifiutato la vaccinazione e per il residuo 1,25% il medico curante ha ritenuto di non procedere, al momento, per ragioni sanitarie.

Rispetto alle restrizioni alle visite dei parenti nei casi in cui si ritenga che le persone non vaccinate costituiscano un impedimento per la messa in campo di soluzioni al problema degli incontri, altro punto presente nell’interrogazione di Valdo d’Italia e d’Europa, il dottor Prandin ha precisato: “Riguardo alla possibilità che le restrizioni per visite, contatti o rientri al domicilio vengano applicate solo ai non vaccinati, segnalo che tale eventualità non è contemplata dalle disposizioni ministeriali in materia”.

“Pur nel rispetto delle comprensibili precauzioni della dirigenza degli Istituti San Gregorio – affermano dal gruppo di minoranza – abbiamo chiesto al sindaco di intervenire per agevolare la messa in atto, nel più breve tempo possibile, di protocolli e organizzazione che permettano visite più frequenti e lunghe oltre alla possibilità di portare anche a casa per una breve visita gli anziani ospiti che lo desiderano”.

“Gli Istituti San Gregorio adottano tutte le misure prescritte dalle leggi statali e dalle ordinanze regionali – ha affermato il sindaco Luciano Fregonese – e ho potuto verificare personalmente, quotidianamente, da oltre un anno e mezzo, tutto quello che è stato fatto per garantire la sicurezza sanitaria, soprattutto durante i periodi più difficili della pandemia da Covid-19. Gli istituti hanno più volte incontrato i famigliari, come ho fatto anch’io con alcuni di loro, e hanno inviato note scritte cercando di tenerli informati sulla gestione delle procedure di sicurezza sanitaria e sui progressivi sviluppi”.

Il sindaco ha assicurato che il confronto tra amministrazione comunale, Ipab San Gregorio e famigliari continuerà anche in futuro per rendere sempre più agevoli i contatti tra gli ospiti e le loro famiglie, garantendo la sicurezza sanitaria di tutti.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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