Fabrizio Nonis, macellaio, gastronomo errante, giornalista e produttore televisivo, è stato il protagonista dell’evento dal titolo “El Bekér. Al lavoro coi colleghi, per un confronto coi colleghi” ospitato nella Scuola di Ristorazione Dieffe di Valdobbiadene nel pomeriggio di mercoledì 6 novembre.
L’incontro formativo è stato organizzato da FIDA Confcommercio della provincia di Treviso e rientra nel percorso denominato “Food Academy – Accademia del buon cibo” che, nei mesi di ottobre e novembre 2024, ha proposto dei seminari di alta formazione per operatori del settore alimentare.
Nell’incontro di Valdobbiadene, Nonis ha parlato del passaggio dal ruolo di classico macellaio a quello di macellaio-gastronomo, capace di indicare il miglior metodo di cottura e il giusto abbinamento con il vino, oltre ai suggerimenti legati all’etica nel consumo.
“Il macellaio è un mestiere nobile – ha affermato Nonis – e soprattutto è una maestria. Lo stato di salute dei macellai? Pochi ma buoni, pochi ma volenterosi, pochi ma determinati, pochi ma consapevoli. Pochi? Meno di un tempo e consapevoli che hanno la possibilità di dimostrare ancora il loro grande valore, che sono cambiati i tempi e che stanno diventando etici”.
“I macellai – continua – sono consapevoli che il sacrificio di un animale va nobilitato e non è mai facile. Sono i primi a voler costruire con i clienti e gli amici un futuro migliore e sostenibile, ma che veda al primo posto un mestiere importante come quello del macellaio. Dai tempi dei tempi, l’arte della macellazione, e quindi del maestro macellaio, c’è sempre stata e ci sarà anche in futuro”.
“Certamente dovrà cambiare – conclude – e quei pochi macellai che resteranno saranno, più che dei professionisti, dei compagni di viaggio. Insegneranno cosa significa essere etici e poter consumare un elemento fondamentale come la carne, che è una pietra miliare nei libri della gastronomia storici e internazionali. Loro saranno in grado di dare un futuro etico alla carne e a tutti quelli che ameranno ancora mangiarla”.
Rivolgendosi ai presenti, Nonis ha detto che se ci fosse una vera educazione alimentare, tale per cui il consumatore non vada in cerca solo della fettina di carne e dei tagli più noti e conosciuti, ma si potessero invece utilizzare dell’animale tutte le parti, si potrebbe ridurre di un terzo il numero dei capi allevati e macellati con un miglioramento da tutti i punti di vista.
L’incontro è terminato con una degustazione di affettati serviti dagli studenti di 3B della Dieffe, coordinati dal professor Giuseppe Agostini.
(Autore: Redazione Qdpnews.it)
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