Investimenti sulla scia dell’Unesco, attesa per la riconversione di Villa Lauri a Valdobbiadene

Dopo il verdetto di Baku, che ha eletto le colline di Conegliano e Valdobbiadene Patrimonio dell’Umanità, ci si aspetta l’interessamento di investitori nazionali e internazionali a caccia di strutture o siti, presenti nei territori dei 15 Comuni della “core zone”, da valorizzare per nuove attività imprenditoriali di successo.

Nel Comune di Valdobbiadene si parla da tempo della possibile riconversione di Villa Lauri per una nuova vita dopo i diversi anni nei quali la struttura, trascurata e inutilizzata, è rimasta chiusa.

Lo storico edificio, ora di proprietà dell’Ulss 2, è stato oggetto di diverse aste che, purtroppo, non hanno portato ai positivi esiti sperati.

Pertanto, la struttura continua a non sviluppare le incredibili potenzialità di cui sarebbe dotata. Il riconoscimento internazionale, però, potrebbe dare nuova linfa e rinnovati stimoli a chi vorrà cavalcare “l’effetto Unesco”, sfruttando la popolarità acquisita dall’area recentemente premiata.

Il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese (nella foto), evitando appelli scontati, auspica di poter fare degli incontri confrontandosi personalmente con chi sarà interessato ad investire sull’edificio che, ora, è di proprietà dell’Ulss 2.

“Su Villa Lauri – ha spiegato il primo cittadino di Valdobbiadene – in passato avevo fatto più appelli che non sono andati a buon fine. La proprietà è dell’Ulss che, negli ultimi anni, ha fatto più aste, ribassando di volta in volta il prezzo a base d’asta. Nessun bando, però, è andato a buon fine. Auspico che l’Ulss prosegua mettendo all’asta nuovamente la proprietà, composta da Villa Lauri e dal suo parco di circa 1,8 ettari”.

“Per limitare il degrado e l’abbandono dell’area – conclude Fregonese – nel 2017 il Comune ha fatto una convenzione con l’Ulss su una parte del parco, limitata a meno di un ettaro, per dare in uso la superficie al professionale agrario dell’Isiss “Giuseppe Verdi” di Valdobbiadene. In quest’area gli studenti, ormai da 2 anni, stanno gestendo il fondo avendo realizzato orti e coltivazioni a livello didattico, con l’obiettivo di recuperarne una parte nei prossimi anni”.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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