La “Bottiglia” della Confraternita di Valdobbiadene 2024 è quella di Luigi Stramare Bortolomiol della cantina Gemin

Da sinistra: Luigi Stramare Bortolomiol ed Enrico Bortolomiol

La Bottiglia, selezionata tra un ventaglio di etichette prodotte rigorosamente nelle cantine dei confratelli e relativa all’annata 2023, è quella di Luigi Stramare Bortolomiol della cantina Gemin.

È ilvino – disponibile in cinquemila etichette numerate – che per un intero anno rappresenterà la Confraternita di Valdobbiadene, esprimendo i caratteri di un territorio unico e irripetibile, e che fornirà al consumatore un punto di riferimento per la valutazione e la conoscenza del Valdobbiadene DOCG.

Come da tradizione – la prima edizione risale al 1969 – ogni anno, tra i cavalieri di Valdobbiadene viene scelta, con apposita degustazione alla cieca, la bottiglia di Valdobbiadene DOCG destinata a diventare ambasciatrice di uno stile e ad identificarsi con la Confraternita. Le caratteristiche della Bottiglia della Selezione 2024 sono: profumo intenso e armonico con sentori di frutta matura e fiori bianchi.

“Sono molto felice, anche perché – ha dichiarato Luigi Stramare Bortolomiol – siamo l’unica azienda che per tre generazioni ha avuto un suo rappresentante all’interno della Confraternita di Valdobbiadene. È la prima volta che il nostro vino viene selezionato per rappresentarla e questo mi riempie di soddisfazione e orgoglio. Questo particolare vino è frutto di un assemblaggio di uve provenienti per lo più dalla zona di Valdobbiadene e Col San Martino e per una parte minore da Conegliano. È la bellezza e la complessità della nostra Denominazione, che ci permette di produrre vini, in questo caso un exta dry, unici e raffinati”.

Alla cerimonia di presentazione della Bottiglia della Confraternita erano presenti, tra gli altri, il presidente del Consorzio Tutela del Conegliano Valdobbiadene DOCG, e confratello, Franco Adami, il consigliere regionale Tommaso Razzolini, rappresentanti delle amministrazioni comunali di Valdobbiadene, Vidor, Farra di Soligo e San Vendemiano, dell’Istituto “Cerletti” e i partner sostenitori della Confraternita.

La Bottiglia della Confraternita – spiega il gran maestro Enrico Bortolomiolè unveicolo per il consumatore per la conoscenza del Valdobbiadene DOCG. Un vino che racconta una storia antica e che parla della passione autentica e profondamente radicata per il nostro territorio, che, come Confraternita, abbiamo il compito di preservare e valorizzare”.

Un impegno contenuto nello Statuto redatto nell’immediato dopoguerra quando uno gruppo di viticoltori visionari fondando la Confraternita si investirono della responsabilità di “sviluppare ed esaltare le migliori tradizioni della cultura e della produzione territoriale”, e di garantire la qualità del prodotto e il rispetto dell’ambiente.

“La cerimonia – conclude il Gran Maestro Bortolomiol – è una tradizione che si ripete da cinquantacinque anni. Da oltre mezzo secolo la Confraternita di Valdobbiadene individua, tramite attenta selezione, un prodotto rappresentativo della qualità dell’annata. Oggi la Bottiglia della Confraternita è molto ricercata, soprattutto tra gli estimatori del Valdobbiadene DOCG. Dentro una bottiglia si ritrovano i profumi della terra ma anche l’andamento climatico”.

(Autore: Luca Collatuzzo)
(Foto: Qdpnews.it)
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