Anche la “Civica Endimione”, gruppo di minoranza in consiglio comunale a Valdobbiadene, ha desiderato esprimere il proprio pensiero sulla progettualità “Ponte di Vidor” dopo la presa di posizione di un mese fa dell’associazione “Nuovo Ponte di Vidor”.
Il dibattito sullo storico manufatto, da sempre argomento che riscuote molto interesse nei cittadini dell’Alta Marca Trevigiana, negli anni ha visto i diversi amministratori pubblici presentare soluzioni differenti e proposte alternative per risolvere alcune criticità che lo interessano.
“Gli importanti e urgenti interventi di manutenzione – spiegano dalla “Civica Endimione” – e anche la realizzazione dei previsti percorsi ciclopedonali che interessano lo storico ponte sul Piave non possono più essere dimenticati. Pensiamo che quest’opera strategica per tutto il Nord-Est non possa più essere procrastinata”.
“Il traffico presente nell’area dei Comuni di Valdobbiadene e Vidor – prosegue la minoranza di Valdobbiadene -, già ragguardevole dal 2000 al 2010, secondo i rilevamenti effettuati dalla Provincia Treviso è progressivamente aumentato nell’ultimo decennio fino ad arrivare a dei livelli insostenibili per gli abitati di Bigolino, Vidor e Covolo”.
“La viabilità interna del nostro territorio – aggiunge la “Civica Endimione” – è data anche dagli insediamenti agricoli sviluppatisi in questi anni, basti pensare alle numerose cantine, di cui parecchie anche di dimensioni medio-grandi, che rappresentano un importante tessuto produttivo per cui abbiamo un enorme quantità di veicoli, anche commerciali, che circolano nel nostro territorio”.
“Auspichiamo – concludono dalla minoranza valdobbiadenese – che si ricrei l’intesa tra le amministrazioni comunali, provinciali e regionali e tutte le forze politiche, condizione fondamentale per perseguire l’obiettivo. Vorremmo sottolineare che quest’opera non dovrà distoglierci dalla realizzazione delle progettualità che prevedevano il miglioramento della viabilità provinciale locale già condivisa a più livelli (esempio la Sp28), oggi più che mai necessaria dopo il riconoscimento Unesco e il conseguente stimato aumento del flusso turistico nella zona. È evidente che quanto descritto non può essere realizzato con risorse esclusive della Regione Veneto e quindi auspichiamo che la rinnovata intesa trovi attenzione anche a livello nazionale”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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