La “metafora” dei cannoni antigrandine ispira il nuovo film del regista Massimo Libero Michieletto, ambientato a Valdobbiadene e nella Marca

Le colline di Conegliano e Valdobbiadene piacciono sempre di più e anche i registi lo hanno capito, scegliendo quest’area della Marca Trevigiana per i set di alcuni loro film.

Dopo il documentario “Desiderie” (leggi l’articolo), realizzato insieme al regista Samuele Schiavo anche nella Comunità terapeutica riabilitativa protetta “Residenza Piva” di Valdobbiadene, il produttore, regista e docente Massimo Libero Michieletto ha girato un nuovo film dal titolo “Sola Nina”.

Il film racconta la storia di due donne: la protagonista è Nina, insegnante di filosofia sola e apatica che è stata abbandonata dal marito e, per un periodo della sua vita, è costretta a vivere in un’automobile.

Conoscerà un’altra donna, una parrucchiera sognatrice e fuori dagli schemi, che è molto diversa ma anche molto simile a lei e che la aiuterà a vedere la vita da un’altra prospettiva.

Ho maturato la decisione di trattare il tema della salute mentale nel primo docufilm dopo aver collaborato con l’Ulss2 Marca Trevigiana – spiega il regista – Ho insegnato scrittura terapeutica per una decina d’anni nel locale Dipartimento di Psichiatria. Per quanto riguarda il nuovo film ‘Sola Nina’, girato a Valdobbiadene, Treviso, Roncade, San Vito di Altivole, Miane e Conegliano, ho finito le riprese giovedì scorso. A Valdobbiadene ho potuto conoscere anche alcuni luoghi nascosti e borghi dimenticati che mi hanno colpito molto”.

“Questo film drammatico/sentimentale ha visto come scenario ideale la nuova piazza di Valdobbiadene – prosegue -, della quale ho apprezzato gli scenari metafisici con la facciata del duomo e del municipio che ritengo elementi molto interessanti. È stata preziosa la collaborazione dell’amministrazione comunale e, in particolare, dell’assessore Martina Bertelle, che è stata il mio tramite per le riprese in paese. Quando si parla di cinema indipendente, realizzato solo con elargizioni spontanee e contributi di privati, la sinergia creata con la gente del posto, gli imprenditori locali e le amministrazioni è fondamentale”.

“Gli antichi borghi e le frazioni di Valdobbiadene (Ron, Funer, Colderove e San Vito) – aggiunge -, con la loro apparente trascuratezza ma, in realtà, carichi di vitale umanità, sono apparsi come luoghi di stimolo e rinascita. Fare questo film ha significato anche riscoprire alcuni luoghi dimenticati, coinvolgendone gli abitanti, scoprire che in essi ‘rimane ancora un po’ di fantasia, quella che rende possibile la vita umana’ (J.Tati). Affascinante è stato il fatto che, durante le riprese del film e prima dell’arrivo di un temporale, si udissero i colpi dei cannoni antigrandine”.

Michieletto racconta che, quando arrivano i temporali, “alcuni viticoltori rivolgono verso il cielo la bocca di questi speciali dispositivi; poi, tramite un’esplosione a salve, provocano un’onda d’urto nel tentativo di spaccare i chicchi di grandine o di impedirne la formazione”.

“All’incirca un colpo ogni dieci secondi – conclude – Assordante. Nonostante non vi sia alcuna evidenza scientifica dell’efficacia di tali cannoni, molti agricoltori perseverano nel loro utilizzo. Un’improbabile soluzione può portare al migliore dei risultati. A volte. Come nella vita. I cannoni antigrandine siamo noi. Essi sono diventati la metafora nascosta del film ‘Sola Nina’: come in una serata di pioggia in cui il frastuono dei cannoni antigrandine rompe la quiete delle colline, la fragilità della quiete apparente. Poi, magari, le cose funzionano, si rimettono a posto. Ci si affida alla speranza, talvolta”.

Il film, supportato dalla Treviso Film Commission, sarà pronto per dicembre e il regista, innamorato di questi luoghi, è convinto che attraverso lavori di questo tipo, oltre alla trasmissione di importanti messaggi, si possa conoscere un territorio attraverso una chiave di lettura diversa da quella turistica, visto che entra in gioco l’arte con la sua forte potenza evocativa.

(Foto: per concessione di Andrea Serena ed Eliana Boschiero).
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