La protesta: “Trasporto scolastico di serie B per gli alunni di Guia che frequentano la San Venanzio”

A poco più di un mese dalla ripresa dell’anno scolastico, alcune famiglie di Guia di Valdobbiadene hanno manifestato un certo disappunto sull’erogazione del trasporto scolastico comunale.

Queste famiglie hanno dei figli che frequentano la scuola primaria “San Venanzio Fortunato”, unica a 40 ore nel Comune, e si sentono discriminati per due ragioni: la prima è che le famiglie affermano di essere state “invitate” dal Comune a frequentare la primaria di San Pietro di Barbozza e non la San Venanzio e, in secondo luogo, che il trasporto prevede due tappe all’andata (Guia-San Pietro e San Pietro-Valdobbiadene) mentre il ritorno a Guia non è garantito in quanto lo scuolabus si ferma a San Pietro.

“Mando mio figlio alla scuola primaria di San Venanzio – afferma una mamma di Guia -. Sono diversi anni che combattiamo con il Comune in modo che ci dia il servizio pulmino visto che la scuola primaria di Valdobbiadene è l’unica a 40 ore del Comune. La risposta che ci ha dato è: “Voi da Guia dovete mandare i figli a scuola a San Pietro”. Un’altra cosa ingiusta è che il pulmino di ritorno da San Venanzio arriva solo fino a San Pietro: basterebbe allungare un pochino, circa 5 km. Volevo chiedere una revisione del prezzo, anche perché mancando il pulmino del ritorno, devo contribuire con la persona che lo riporta a Guia il pomeriggio, inoltre il prezzo per il trasporto degli studenti delle medie (Guia-Valdobbiadene e ritorno) è inferiore della nostra sola andata e parziale ritorno”.

“Sono 7 anni che un gruppetto di genitori manda i propri figli alla scuola San Venanzio (il numero di bambini varia dai 7 ai 10 ogni anno) – dichiara un altro genitore -. Il problema è che si pagano due tratte di pulmino per arrivare alla San Venanzio: Guia/San Pietro (110€) e San Pietro/Valdobbiadene (110 €), non ci danno il servizio del trasporto del ritorno, quindi dobbiamo andare a riprenderli noi alle 16.10 quando finiscono scuola”.

L’assessore comunale all’Istruzione, Martina Bertelle, respinge gli attacchi: “Come criterio deciso ancora precedentemente al nostro mandato sono state fatte delle scelte con l’azienda che detiene l’appalto del trasporto scolastico; ogni area territoriale del nostro Comune fa afferenza ad una delle tre scuole primarie in termini di vicinanza alle frazioni, seppur i plessi abbiano orari differenti. Per una questione di orari e costi, che lievitano in modo esorbitante, non riusciamo a fare più linee, anche in termine di mezzi e di autisti a disposizione, perché garantiamo il servizio anche alle scuole medie con la medesima azienda. Inoltre, tutte le famiglie pagano 165 euro andata e ritorno, un contributo forfettario minimo a fronte di una spesa totale di 650 (la differenza la paga il Comune)”.

“Tengo a precisare che i genitori di Guia che ci hanno chiesto il servizio alla San Venanzio sono 4/5 famiglie e non possiamo erogare un servizio che costerebbe almeno 30 mila euro per un numero così esiguo di famiglie, che peraltro hanno scelto volutamente una scuola diversa da quella di afferenza – prosegue Bertelle -. Più della soluzione proposta a queste poche famiglie non possiamo fare, anche perché il servizio che eroghiamo come Comune non è obbligatorio e comunque non può essere erogato gratuitamente. Abbiamo sempre aiutato le famiglie fin dove potevamo e con il massimo impegno, di più non possiamo fare“.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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