La “tagliola” del calo delle nascite miete un’altra “vittima”: chiude l’asilo parrocchiale di San Pietro di Barbozza

Chiude l'asilo parrocchiale di San Pietro di Barbozza
Chiude l’asilo parrocchiale di San Pietro di Barbozza

Tanto dispiacere a San Pietro di Barbozza, frazione di Valdobbiadene, per la dolorosa chiusura dell’asilo parrocchiale “Brunoro”, arrivata dopo la notizia della vittoria del concorso “Uno scontrino per la scuola” promossa dal Distretto del Commercio e Valdobbiadene NelCuore.

La parrocchia di San Pietro, dopo il triste addio delle Madri Canossiane, aveva acquistato l’edificio insieme alla comunità e, nel 2011, ripreso l’attività scolastica dell’asilo. Un luogo molto importante dove hanno ricevuto la prima, importante formazione numerose generazioni di sanpietrini e non solo.

Le motivazioni della chiusura sono state comunicate alle famiglie della frazione con una lettera firmata dal Comitato di gestione della scuola dell’infanzia, dal Consiglio parrocchiale per la gestione economica e dai parroci.

“Con grande rammarico ma anche con grande serenità, dopo aver sentito il parere dell’Ufficio scolastico diocesano e della FISM di Treviso – si legge nella lettera -, ci troviamo costretti a chiudere l’attività scolastica per il forte calo delle nascite che hanno ridotto drasticamente le iscrizioni“.

“Con pochissimi bambini l’attività non è più sostenibile a livello economico e didattico – continua la comunicazione -. Abbiamo sottolineato l’amarezza che ci accompagna in questa decisione perché l’attività di questi anni è stata davvero bella e coinvolgente a tutti i livelli. Potremmo scrivere un libro per descrivere gesti e segni di generosità che ci hanno riscaldato il cuore, commosso e soprattutto ci hanno dato forza e coraggio nel sostenere l’attività scolastica”.

“Abbiamo sottolineato anche la serenità che ci accompagna in questa scelta perché abbiamo fatto il possibile per tenere aperta la scuola. Pensiamo di aver tirato fuori il meglio nell’opera di ricerca e di discernimento che ci ha portato a questa scelta – termina la lettera alla comunità -. È un fiume di gratitudine che giustifica anche il dispiacere che proviamo a chiudere la scuola. Ci piace però condividere con voi il desiderio e l’impegno di non chiudere la struttura, cercando, anche con il vostro aiuto, indicazione per rendere ancora operativo questo ambiente. È un passaggio difficile ma, se ci sentiamo uniti come famiglie nella comunità, possiamo ridisegnare insieme nuovi orizzonti di speranza“.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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