Le immagini che arrivano dalle zone alluvionate dell’Emilia-Romagna sono una ferita al cuore per l’Italia intera, che negli ultimi giorni si è mobilitata per aiutare le popolazioni colpite da questo flagello.
Commoventi i video dei giovani che, indossando degli stivali e armati di pale e scope, hanno spalato il fango nelle case e nelle strade cantando “Romagna mia”.
Tra di loro anche una psicologa ed educatrice domiciliare valdobbiadenese, Mariaelena D’Ambros Rosso, che vive da anni a Bologna insieme al suo compagno Pietro Sutter, originario di Ravenna: ieri si è recata a Castel Bolognese per dare una mano ai residenti.
“Mi sono sentita a casa – ha commentato la psicologa di Bigolino di Valdobbiadene -. Negli occhi delle persone con cui abbiamo lavorato, con cui abbiamo parlato, che ci hanno accolto e che abbiamo abbracciato. Quelle cantine piene di fango sono state anche le nostre storie, le nostre case. Tanti, tantissimi giovani, amici sconosciuti solidali. ‘Zozzi’ ma felici di aver aiutato, anche solo un pochino, questa splendida terra. Forza Romagna!”.
“Ci ha colpito molto vedere tanti giovani impegnati a rimuovere il fango e i detriti insieme a noi – continua -. Subito è emersa la problematica delle persone dentro le case, alcune delle quali non volevano lasciare la loro abitazione o erano preoccupate che venisse sgomberata la loro cantina. Tutti i residenti ci hanno ringraziato con le lacrime agli occhi. Ci sono stati dei momenti anche molto commoventi. Le persone avevano bisogno di parlare e di raccontare quello che era successo”.
“C’è chi è sceso in strada con l’acqua, delle torte o dei viveri per condividerli con noi – conclude -. Abbiamo sperimentato una grande solidarietà non solo tra soccorritori e forze dell’ordine, ma anche tra i residenti tra di loro e con noi volontari. Una signora ci ha fermato, mi ha abbracciato e si è messa a piangere: farò fatica a dimenticare questo momento. In questo frangente, le persone hanno bisogno anche di calore umano”.
Dall’Alta Marca Trevigiana e da Treviso non sono mancati gli aiuti ai Comuni dell’Emilia-Romagna interessati dall’emergenza.
“Martedì 16 maggio – commentano dall’Associazione Protezione Civile Sinistra Piave -, i nostri volontari sono partiti molto in fretta per l’Emilia-Romagna colpita dall’alluvione. Durante il tragitto in autostrada si potevano notare sia a valle, ma soprattutto a monte, i laghi formati dall’acqua abbondante. L’autostrada faceva un po’ da ‘diga’, ma era evidente che la situazione stava degenerando. Infatti, poco dopo il nostro passaggio l’autostrada veniva chiusa”.
“Arrivati in serata al centro di coordinamento della Protezione Civile di Rimini – continuano -, un po’ ci hanno rifocillati, e poi ci hanno destinati immediatamente al primo intervento di svuotamento di scantinati. Un bel condominio, accanto ad altri condomini, gli scantinati tutti collegati, acqua in abbondanza, sia dal cielo che in terra. Il giorno successivo, mercoledì, eccoci dirottati a Riccione con ancora una sfilza di interventi di prosciugamento in rapida successione, uno dopo l’altro, per tutta la giornata”.
Nell’ultimo intervento, i volontari trevigiani hanno liberato dall’acqua un grande sottopasso ferroviario.
“Con i nostri mezzi non ce la si poteva fare – aggiungono -. Abbiamo richiesto e avuto il supporto di una squadra emiliana con una grossa motopompa. L’operazione è durata tutta la giornata, alla fine sono dovuti intervenire per la pulizia approfondita quattro autocarri per gli spurghi in quanto la nostra piccola idropulitrice si era trovata in grave difficoltà. Poiché queste attività sono molto faticose, non è possibile effettuare turni operativi troppo prolungati, e, anche per questioni organizzative, siamo stati avvicendati da altre unità”.
“Siamo rientrati alla base di Conegliano – concludono -. Il tempo di riprendere fiato, di acquistare un po’ di attrezzatura che ci è necessaria (verificato sul campo), e poi siamo intenzionati a tornare, non ce la sentiamo di rimanere a casa con le mani in mano di fronte ad una simile emergenza in atto. Ci muoveremo comunque in base alle esigenze della Colonna Mobile della Regione Veneto, che attualmente è impegnata in cinque Comuni disastrati”.
La Protezione Civile della Provincia di Treviso sta proseguendo, in questi giorni, le operazioni di soccorso alla popolazione, ripristino delle condizioni di sicurezza e ripulitura delle strade e delle abitazioni in Emilia-Romagna, nelle zone colpite dalle tragiche inondazioni che si sono abbattute nelle ultime settimane nel Ravvennate, nel Bolognese e nella zona di Forlì-Cesena.
Giovedì scorso erano stati attivati, sulla base delle direttive della Regione Veneto, altri 11 gruppi di volontari della Protezione Civile provinciale, che si aggiungevano ai primi due da Montebelluna e Oderzo attivati durante la prima ondata di maltempo sul territorio emiliano-romagnolo. In questo fine settimana sono partite altre 4 squadre, per attività di soccorso nel Comune di Solarolo, in provincia di Ravenna: si tratta di volontari appartenenti al Gruppo Volontari di Protezione Civile del Comune di Treviso, al Gruppo Comunale Volontario di Protezione Civile di Paese, all’Associazione Volontari Anti Incendi Boschivi e Protezione Civile dei Comuni di Revine Lago e Tarzo ODV e al Nucleo Volontario di Protezione civile di Godega di Sant’Urbano.
“In queste ore il maltempo sta concedendo una tregua e procedono senza sosta i lavori di sgombero dal materiale fangoso, dall’acqua e dai detriti in tutte le aree del territorio pesantemente colpite dal nubifragio – sottolinea il presidente della Provincia di Treviso, Stefano Marcon –: continuiamo a tenere monitorate le condizioni meteo e siamo pronti ad agire mettendo a disposizione le squadre della Provincia necessarie secondo le indicazioni della Regione Veneto, che le attiva direttamente. Voglio davvero ringraziare tutti i volontari di Protezione Civile che in questi giorni stanno operando in Emilia-Romagna in condizioni difficili con straordinario senso civico, coraggio e umanità. Da parte della nostra Provincia rinnovo la solidarietà e la disponibilità ai colleghi delle Istituzioni e alla popolazione: siamo con voi per dare un aiuto, tutelare e ricostruire ciò che questa terribile tragedia ha danneggiato”.
(Foto: per concessione di Mariaelena D’Ambros Rosso e dell’Associazione Protezione Civile Sinistra Piave).
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