L’olivicoltura trionfa nelle colline del Prosecco, Alida Vettoruzzo prima al 14esimo Concorso di Olio di Qualità dei Frantoi di Tapa Olearia

Almeno per una volta, nella terra del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg il protagonista assoluto non è stato il celebre vino, perché i riflettori sono stati puntati sull’olio.

Lo scorso sabato 17 giugno, infatti, la splendida cornice di Villa dei Cedri a Valdobbiadene ha ospitato le premiazioni del 14esimo Concorso di Olio di Qualità dei Frantoi di Tapa Olearia.

La cooperativa, che gestisce due frantoi a Cavaso del Tomba e Vittorio Veneto (oltre al frantoio comunale di Caneva), copre un territorio che va dalla provincia di Vicenza a Pordenone, passando per la Pedemontana Trevigiana.

La manifestazione è iniziata con un convegno sulla situazione fitosanitaria e sulla difesa dalla mosca olearia a cura del dottor Enzo Gambin, direttore Aipo Verona (Associazione Interregionale Produttori Olivicoli).

In seguito, alla presenza del vicesindaco di Valdobbiadene Pierantonio Geronazzo e dell’assessore Michele Cortesia di Cavaso del Tomba, si è proceduto con le premiazioni del concorso al quale hanno partecipato 62 olivicoltori.

Nei giorni precedenti i campioni di olio sono stati prelevati all’uscita della centrifuga nei vari frantoi, mentre le analisi sono state effettuate dal Gruppo di Assaggio – Panel dell’Aipo Verona.

I punteggi sono andati da un massimo di 98 a un minimo di 88, evidenziando l’alta qualità degli oli in gara.

Il primo posto è andato ad Alida Vettoruzzo, assessore all’agricoltura e alle attività produttive del Comune di Maser, secondo e terzo posto rispettivamente per Mauro Bordin di Caerano di San Marco e Mario Michelin di Volpago del Montello (che non ha potuto partecipare in presenza alle premiazioni).

“La scorsa annata – commenta Lino Talamini, presidente della Tapa Olearia – è stata molto buona come qualità. Abbiamo avuto una resa molto elevata (la resa media complessiva è stata del 14,8%, normalmente è del 12-13%). A causa delle temperature elevate, le uova della mosca olearia non sono state fertili. Infatti, non abbiamo avuto problemi con la mosca anche in oliveti non trattati. Gli oli sono di eccellente qualità mentre la produzione è nella media”.

“Parliamo di 6800 quintali di olive – conclude -, un numero che ci fa dire che abbiamo avuto un’annata abbastanza buona. Ringrazio tutti i nostri olivicoltori per la loro partecipazione e per quello che fanno ogni giorno nei loro oliveti. La nostra è soprattutto una passione, non lo facciamo certamente per il reddito ma per curare il territorio e produrre un olio di qualità. Gli olivicoltori sono seguiti dalla nostra cooperativa che, ogni settimana, fornisce loro un bollettino con la situazione fitosanitaria dell’oliveto”.

(Foto: Tapa Olearia).
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