“Mani come colline”: storie di una generazione instancabile, Qdpnews.it incontra i pionieri del paesaggio Patrimonio dell’umanità

Mani ruvide, callose, oggi spesso stanche ma mai ferme. Mani che sembrano colline, le stesse colline disegnate da una vita di sacrificio e ricamate da un lavoro costante al passo con le stagioni.

Dalla potatura che negli inverni più rigidi gela le dita e il fiato, alla legatura che apre le porte alla primavera, fino all’estate tra gli sfalci dell’erba e all’autunno che in poche settimane celebra il rito della vendemmia e le fatiche di un anno intero.

Sono le mani di una generazione che instancabilmente ha creduto nella propria terra, sulle orme dei padri e dei nonni che li avevano preceduti, anche quando la ricchezza era un miraggio e per aiutare la famiglia bisognava emigrare.

Mani che hanno conservato un patrimonio che oggi è riconosciuto dall’Unesco come “paesaggio culturale” Patrimonio dell’umanità.

Ecco perchè Qdpnews.it, attraverso la produzione del video “Mani come colline” ha voluto mettere in fila quattro storie per otto mani, rendendo omaggio a questa generazione che per il territorio ha dato la vita lavorando sempre e avanzando ferie da oltre 70 anni.


Protagoniste del racconto le mani di Gino, valdobbiadenese di San Pietro di Barbozza, emigrato in Svizzera nel secondo dopo guerra e rientrato per acquistare e lavorare i vigneti attorno alla proprietà di famiglia.

Con le sue, anche quelle di Paolo, valdobbiadenese di Guia, abituato al lavoro tanto di giorno quanto di notte.

Senza scordare le gigantesche mani di Raffaello, 74 anni, pievigino, che ancora oggi si occupa della stalla e del vigneto, ricordando con nostalgia quando d’inverno andava a far legna nel bosco.

Per finire spazio a quelle di Gilberto, 72 anni, vidorese di Colbertaldo, che ha iniziato a lavorare insieme al padre e che sottolinea il ruolo importante che nel passato rivestivano le donne: avevano il compito di portare il pranzo agli uomini tra le vigne camminando per chilometri dal paese fino in collina, ogni giorno.

Mani ruvide, callose, oggi spesso stanche ma mai ferme. Mani che sembrano colline e continueranno ad esserlo con passione.

(Fonte: Redazione Qdpnews.it).
(Foto e video: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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