Chi pratica sport ha spesso paura di incorrere in problemi cardiaci o di averne già ma di non essersene accorto. Sono paure che scaturiscono da notizie di giovani atleti le cui malattie cardiache sfuggono anche ai più accurati controlli.
Claudio Bortolamiol, 56 anni di Vidor, e Carlo De Noni, 62, sono due nuotatori master del team Montenuoto di Montebelluna e Valdobbiadene, grazie a una visita medico sportiva sono riusciti riscontrare le complicanze cardiache che avevano e ad essere operati in tempo.
Come detto le visite mediche per gli atleti sono richieste per poter svolgere le gare importanti e attività intense.
De Noni e Bortolamiol sono stati salvati grazie al nuoto, che li obbligava a fare annualmente la visita medica, un memo per i non sportivi di effettuare controlli ed esami periodicamente per evitare eventuali tragedie.
Per Claudio è successo tutto nel 2014, visita medica, controlli, coronarografia, risultato: due le coronarie ostruite quasi completamente.
I medici gli avevano comunicato che era questione di qualche giorno e non si sarebbe più svegliato. Operato a Verona, con tanto di intervento a cuore aperto di due bypass coronarici, tutto poi si era risolto. Alla fine per Bortolamiol non c’è più modo di fare nuoto come un tempo ma la possibilità di fare attività fisica normale c’è.
Per quanto riguarda Carlo, lo scorso anno anche a causa del lockdown aveva un po’ assecondato il fattore visita medica.
Successivamente, complice anche una gara nel mare di Trieste grazie all’alleggerimento delle restrizioni, doveva effettuare la visita medico sportiva con la prova sotto sforzo per ottenere l’idoneità. Idoneità che però non era arrivata, il medico infatti aveva riscontrato delle anomalie e, dopo aver effettuato la coronarografia, dagli esami era risultata un’arteria coronaria chiusa all’80% con necessità di essere operato.
Una problematica che si è conclusa dunque con l’operazione, effettuata anche alla sorella che, senza controlli specifici non si sarebbe accorta di niente, ma che ha comportato la pressochè definitiva bandiera bianca per agonismo e gare.
Colpo di fortuna o meno, le visite periodiche sia nello sport che nella vita quotidiana possono veramente essere un “salvavita”. La frequenza dei controlli, soprattutto nelle discipline sportive, deve essere una costante per tutte le età affinchè si evitino eventuali tragedie.
(Foto: web).
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