Riprendiamo il nostro discorso sulla parodontite, che forse hai sentito nominare come piorrea.
Avevamo già trattato i sintomi e i fattori di rischio nel seguente articolo: https://www.qdpnews.it/comuni/valdobbiadene/dai-il-giusto-peso-a-questi-sintomi-o-potresti-anche-perdere-i-denti/
Abbiamo visto che è la sesta malattia al mondo e che può portare a perdere i denti.
Non sai però che la parodontite non è solo un problema per la tua bocca.
In questi anni di lavoro una delle cose che più mi sorprende nelle visite in Clinica Pellegrini è come a volte la bocca venga vista come una realtà separata dal corpo, che non ha a che fare con la salute generale, e non come una via d’ingresso al nostro organismo per i batteri.
Negli ultimi anni la parodontite è stata messa sotto la lente d’ingrandimento di molti studi per capire in quali malattie sistemiche possa intervenire.
La continua presenza di processi infiammatori a livello del nostro osso e della nostra gengiva è sempre più considerata una fonte di rischio anche per altre problematiche.
Importantissima è la correlazione tra parodontite e malattie cardiovascolari.
La parodontite è un fattore di rischio per il ripresentarsi di problemi come l’infarto cardiaco e l’ictus.
La malattia parodontale è considerata anche un fattore di rischio per il controllo della glicemia nei pazienti diabetici, per il parto pretermine e la nascita di neonati a basso peso.
Si è visto come il Fusobacterium nucleatum, uno dei batteri della parodontite, abbia un ruolo importante nel carcinoma del colon e soprattutto nell’ostacolare la terapia per curarlo.
Studi sono in corso per valutare un possibile ruolo della parodontite anche in alcune malattie degenerative del cervello.
La perdita dei denti porta inoltre a una scorretta alimentazione che si associa spesso a problemi dell’organismo e a un progressivo decadimento fisico-cognitivo.
Insomma, oltre a creare problemi in bocca, è un pericolo per l’intero organismo. Non credi sia importante occuparsi della prevenzione e di fare una visita dal dentista?
Ho capito, ti stai chiedendo che senso ha andare dal dentista se non ci sono cure? Anche tu hai ricevuto telefonate da cliniche straniere che ti invitano ad andare a mettere gli impianti da loro tanto non c’è cura per la piorrea?
In realtà non è così e come spesso accade in medicina: prima si interviene meglio è.
In una malattia di cui dobbiamo occuparci ogni giorno sono importantissime la collaborazione del paziente, la sua capacità di capire la malattia, e la sua capacità di pulire accuratamente i denti. Senza questa premessa ogni terapia è destinata a fallire. Sarebbe come intervenire su un diabetico che continua a mangiare dolci!
La prima fase è sicuramente quella di procedere con un’igiene professionale sopragengivale o sottogengivale, detta scaling. Vengono rimossi la placca e il tartaro che si trovano nascosti al di sotto della gengiva. In Clinica Pellegrini questa fase non chirurgica è portata avanti da igienisti laureati che utilizzano e si aggiornano continuamente sui protocolli più attuali.
A volte può essere sufficiente questa fase. altre volte è necessario procedere a una terapia chirurgica mirata a quei denti dove persistono delle tasche. Le procedure chirurgiche sono molteplici e possono comportare la pulizia delle tasche dopo l’apertura di un lembo, la modifica dell’osso in modo da creare una forma corretta, la rigenerazione dei tessuti che sostengono il dente. Non esiste una sola terapia che vada bene in tutte le situazioni e la scelta spetta al professionista dopo un’accurata diagnosi.
Lo scopo è quello di portare la bocca a non avere più alcuna tasca e permettere così al paziente di poter pulire adeguatamente i denti nella sua igiene quotidiana.
La terapia finisce qui? No, come abbiamo detto i rischi per questa malattia ci sono sempre, è una malattia cronica. Per questo, una volta sistemata la situazione, bisogna occuparsi di mantenerla con un’igiene dei denti adeguata a casa e con richiami periodici dal dentista per un’igiene professionale nelle tempistiche consigliate dal medico e dall’igienista.
E gli impianti non sono una terapia?
A questa domanda ti risponderò nel prossimo articolo. Intanto ti consiglio di sottoporti a una visita da un dentista competente in questo tipo di problematica perché abbiamo visto che lo stadio della malattia influenza la possibilità di cura.
Dott. Jacopo Pellegrini
Direttore Sanitario Dr. Jacopo Pellegrini, iscrizione all’Albo dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Treviso nr.1133. Informazione sanitaria ai sensi delle leggi 248/2006 e 145/2018.
(Foto: Clinica Pellegrini).
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