A Valdobbiadene e nelle Colline Unesco si punta sulla sostenibilità ambientale: lo dimostrano la tavola rotonda di questa mattina alla Roggia dei Cedri e la firma, avvenuta ieri a Follina, del Protocollo d’intesa per la promozione e lo sviluppo della sostenibilità ambientale tra la Prosecco Cycling e due tra i più partecipati eventi cicloamatoriali a livello internazionale (qui l’articolo).
Sempre oggi si è tenuta l’inaugurazione ufficiale della Roggia dei Cedri con i principali attori del comparto turistico, le istituzioni, i rappresentanti delle associazioni di categoria, i docenti universitari e gli architetti che si sono soffermati anche sui temi della salvaguardia del territorio e del turismo esperienziale.
A colpire i presenti è stata la nuova struttura ricettiva all’avanguardia, costruita con materiali naturali e autoctoni, pensata per inserirsi perfettamente nell’ambiente circostante e rispettosa della natura con un tetto-giardino che recupera l’acqua piovana per irrigare il giardino.
“Il territorio ha finalmente preso coscienza del suo valore – ha esordito Giuliano Vantaggi, direttore dell’Associazione per il Patrimonio delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene – e sta lavorando per riqualificare il paesaggio, nel segno della sostenibilità”.
Michele Genovese, direttore del Gal Alta Marca Trevigiana, ha sottolineato l’esigenza di investire in strutture di eccellenza, capaci di accogliere il turista che è sempre più alla ricerca di qualità nei servizi e di emozioni.
Roberto Masiero, presidente dell’Osservatorio del Paesaggio delle Colline dell’Alta Marca, ha parlato di un turismo esperienziale che va inserito necessariamente in un’economia circolare e in una logica di sostenibilità: “La politica e gli imprenditori del turismo devono fare rete, perché serve un piano strategico orientato sul lungo periodo, capace di intercettare necessità e bisogni”.
Federico Capraro, presidente di Ascom Treviso, ha lodato lo slancio imprenditoriale di Alberto Bortolomiol: “Dobbiamo ringraziarlo per la sua visione e per aver aperto una strada. Abbiamo bisogno, oggi più che mai, di scambiarci sogni. Credo che la ricettività turistica sia il vero motore economico del nostro territorio”.
Per Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio di Treviso e Belluno, è importante investire sulla formazione degli operatori del turismo, in particolare sui giovani che, dopo aver visto il mondo, devono essere sollecitati a rientrare: “Il riconoscimento Unesco deve diventare brand. Quello che ci aspetta è un periodo importante; non dobbiamo disperdere le risorse del Pnrr”.
Fernando Fiorino, responsabile della Sovrintendenza delle Belle Arti del Veneto, ha posto l’accento sul tema della sostenibilità, partendo dal recupero di uno spazio verde inserito nel tessuto cittadino e fortemente identitario per la famiglia Bortolomiol, fino a sostenere la necessità di integrare l’attività ricettiva al contesto paesaggistico, intersecando tradizione e contemporaneità delle forme costruttive.
“Il turismo deve saper imporre una cultura di alto livello – ha affermato Fiorino -. Il paesaggio di Valdobbiadene è un’opera d’arte e dunque merita attenzione e impegno. C’è bisogno di scelte coraggiose e di un salto di qualità. Dobbiamo essere capaci, ad esempio, di immaginare un piano per la viabilità che incentivi il cicloturismo e i percorsi pedonali, perché il paesaggio, questo in particolare, deve essere fruito, non consumato”.
“Il turismo è cambiato – ha aggiunto Masiero -, è costituito da persone che cercano luoghi dove si sta bene e dove si sta bene insieme agli altri. Dobbiamo imparare a comunicare correttamente la nostra storia utilizzando il digitale. Come? Magari apponendo un QR Code sulle bottiglie di vino che girano il mondo. Basterà questo per mostrare la bellezza delle Colline di Valdobbiadene e per raccontare a chi sta all’altro capo del pianeta le peculiarità del nostro prodotto”.
Alla fine della mattinata spazio alla cerimonia di benedizione e all’inaugurazione della Roggia dei Cedri – realizzata dallo studio dell’architetto Fabio Callegaro – insieme allo scoprimento del Cedro in ferro, opera dello scultore Valentino Moro, e al buffet preparato dagli alunni della Scuola di Ristorazione Dieffe di Valdobbiadene.
Coerentemente con la filosofia del progetto e seguendo la via dell’acqua, è stato recuperato l’antico lavatoio pubblico di via Molini, i cui lavori sono stati realizzati all’interno di un accordo convenzionato con l’amministrazione comunale di Valdobbiadene.
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