Nuovo anno scolastico, niente “prima” a San Pietro di Barbozza

La scuola primaria “Padre Angelo Codello” di San Pietro di Barbozza

Nell’anno scolastico 2024/2025 non verrà attivata una classe prima nella scuola primaria “Padre Angelo Codello” di San Pietro di Barbozza.

Lo scorso martedì 27 febbraio i genitori degli alunni sono stati convocati, assieme alle maestre dei plessi di San Pietro di Barbozza e Bigolino, dal dirigente scolastico che ha comunicato che, ad oggi, non ci sono i numeri minimi per fare le classi prime.

Le iscrizioni nella primaria di San Pietro di Barbozza sono state spostate a Bigolino per formare la classe prima.

“È stato un fulmine a ciel sereno – commenta una mamma di San Pietro di Barbozza – soprattutto per le tempistiche così strette. Ci è stato chiesto di pensare a un’altra scuola ma eravamo, e siamo ancora, tutti abbastanza spaesati. Da lì noi genitori di San Pietro abbiamo richiesto un incontro con l’assessore Martina Bertelle e il sindaco Luciano Fregonese per capire se ci potesse essere una deroga in qualche maniera alla chiusura delle classi prime di queste due scuole”.

“Sembra non ci sia nessuna deroga possibile – continua -. È un peccato soprattutto per gli importanti lavori di riqualificazione fatti in questi ultimi anni proprio in queste due scuole e per l’impegno del Comune che ha investito in un futuro così improvvisamente ridimensionato. Il problema per noi genitori è anche capire dove poter inserire i bambini, visto che la scelta della scuola era stata ben ponderata su fratelli/sorelle già frequentanti il plesso”.

Alcuni genitori si troveranno nella situazione di dover essere in due posti contemporaneamente per accompagnare i figli di una stessa famiglia in scuole diverse, visto che hanno lo stesso orario di inizio ma orari diversi di uscita e rientri differenti.

“Per non parlare del trasporto scolastico e dei servizi associati – conclude -, che non sono purtroppo gli stessi in tutte le sedi. Sarà difficile far conciliare il tutto con i nostri lavori. Penso che scuole piccole siano la fortuna dei bambini: chiudere anche solo una classe non è un bene per la comunità”.

Il sindaco Fregonese ha spiegato che le informazioni ricevute dal dirigente scolastico sulle iscrizioni alle scuole primarie per il prossimo anno scolastico hanno sorpreso anche l’amministrazione comunale.

“I dati demografici in nostro possesso – sottolinea il primo cittadino di Valdobbiadene – per l’anno 2018 danno 70 nati e per gli anni successivi il trend è più o meno costante. Normalmente nelle scuole primarie di Valdobbiadene vengono iscritti ulteriori 10-15 bambini di famiglie residenti in altri Comuni. Considerando i tre plessi comunali (San Venanzio a Valdobbiadene, Fiume Piave a Bigolino e Padre Angelo Codello a San Pietro di Barbozza) e la scuola paritaria parrocchiale Santa Maria Assunta, tenuto poi conto che il numero minimo per formare una classe è di 15 bambini, con 80-85 bambini non è mai stato un problema formare 4-5 sezioni nei totali 4 plessi”.

“Questi dati – continua – sono peraltro in linea con le previsioni dello studio svolto dal Cnr nel 2015, commissionato dal Comune proprio per valutare nel decennio 2015-2025 l’andamento demografico e delle nascite, al fine di dimensionare correttamente l’offerta scolastica comunale in termini di plessi. Per questo motivo, si è deciso di investire in questi anni oltre 4,5 milioni di euro per l’adeguamento sismico, impiantistico e l’efficientamento energetico dei tre plessi di scuole primarie”.

Il sindaco ha spiegato che, da quanto emerso dalle informazioni ricevute dalla dirigenza scolastica, un sensibile numero di famiglie (probabilmente più di una dozzina) ha cambiato residenza o ha iscritto i propri figli in scuole primarie di altri Comuni.

“Per evitare che questi problemi possano accadere in futuro – aggiunge – sarà necessario poter avere indicazioni sulla probabile distribuzione delle iscrizioni scolastiche con un congruo preavviso, possibilmente già dalle giornate delle scuole aperte che le scuole organizzano ogni anno a dicembre. In questi 10 anni sono stati fatti enormi sforzi economici per rendere sicuri e moderni tutti i plessi scolastici comunali e per garantire i migliori servizi collegati all’offerta formativa scolastica: dalla mensa al trasporto, dal prescuola al doposcuola”.

“Quando è stato chiuso il plesso di San Vito – commenta l’assessore all’istruzione Bertelle – abbiamo dato la possibilità a chi si iscriveva al plesso di San Pietro di Barbozza di poter usufruire del trasporto e del servizio di doposcuola alla Fondazione Asilosanvito. L’attenzione per agevolare le famiglie è sempre stata massima. Un’altra valutazione che faremo insieme al dirigente è quella che riguarda la modifica del tempo scuola per il plesso di San Pietro, una volta sentite le famiglie. Una modifica che, se approvata, potrà essere attuata dall’anno scolastico 2025/2026″.

“Facciamo un appello alle famiglie di Valdobbiadene – affermano Fregonese e Bertelle -, nei limiti delle possibilità e certamente tenuto conto dell’organizzazione familiare e della libertà di iscrizione dei propri figli: è essenziale sostenere le scuole e l’istruzione del nostro paese, dal nido alle scuole superiori, perché la scuola tiene viva una comunità, la fa crescere e crea le basi per il futuro nostro e dei nostri figli”.

“Questo pensiero – concludono – è la guida di un processo che l’amministrazione sta portando avanti da un anno, quello che riguarda il Patto educativo di Comunità: ognuno di noi, dal privato cittadino alla scuola, è responsabile della crescita e dell’educazione dei bambini e dei ragazzi del paese. Anche i luoghi dell’educazione sono presidi da salvaguardare per compiere questo processo”.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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