Nuovo ponte di Vidor. Troppi tentennamenti per i sindaci di Valdobbiadene e Cornuda: “Dopo la Pedemontana Veneta tocca a noi”

I Comuni di Valdobbiadene e Cornuda accendono nuovamente i riflettori sul tema del nuovo ponte di Vidor, sottolineando che da mesi è tutto fermo mentre sarebbe opportuno un decisivo cambio di passo, andando avanti compatti senza ulteriori indugi.

Accogliamo con giubilo la notizia dell’apertura della Superstrada Pedemontana Veneta nel tratto tra Montebelluna e Bassano, che permetterà alla nostra area di interconnettersi con le principali vie di comunicazioni – spiega il sindaco Claudio Sartor – Una notizia che il territorio attende da trent’anni. Ma l’ultimazione della S.P.V, con la prevista apertura degli svincoli di Montebelluna Ovest ed Est, comporterà anche un maggior afflusso di mezzi provenienti dal Bellunese e dal Feltrino e naturalmente dal Quartier del Piave, di conseguenza accentuando il carico sul ponte di Vidor”.

Per questo, i sindaci di Valdobbiadene e Cornuda ritengono che la costruzione di una nuova infrastruttura, che colleghi la Destra e la Sinistra Piave, sia ormai essenziale.

“Siamo un’area centrale per l’economia della Regione Veneto, tra quelle che dalla precedente crisi del 2008 hanno avuto i livelli di crescita più alti nel settore manufatturiero, con un comparto agricolo da primato e una promozione turistica di livello internazionale sancita con l’assegnazione della denominazione di Patrimonio Unesco per le colline del Prosecco – aggiunge Sartor – Non possiamo più permetterci che un incidente, una nevicata o altri eventi mandino in tilt la viabilità provocando code chilometriche, disagi e ritardi”.

Il primo cittadino di Cornuda ha ricordato che il primo studio di fattibilità è stato redatto da Veneto Strade Spa ancora nel 2011 e da sempre le amministrazioni comunali, le associazioni imprenditoriali e quelle sindacali del territorio si sono espresse favorevolmente.

Dall’estate del 2020 ci sono due finanziamenti per redigere la progettazione definitiva e lo studio di impatto ambientale: 250 mila euro dalla Provincia di Treviso e 200 mila euro dalla Regione Veneto.

Nei prossimi giorni le giunte comunali dovranno tornare ad approvare l’aggiornato Protocollo di intesa tra la Provincia di Treviso, Veneto Strade Spa, il Comune di Cornuda, Comune di Crocetta del Montello, il Comune di Pederobba, il Comune di Valdobbiadene e il Comune di Vidor per la progettazione definitiva dell’intervento denominato “Nuova viabilità di collegamento della destra e sinistra Piave alla Superstrada Pedemontana Veneta”.

“Speriamo che sia un atto conclusivo e si inizi ad andare avanti spediti verso la programmazione di quest’opera, senza tentennamenti, particolarismi e senza prestare il fianco ai soliti apolegeti del ‘No’ – conclude Sartor – Auspichiamo che tutti i soggetti richiamati nell’accordo siano responsabili e attivi per arrivare prima possibile a realizzare questa infrastruttura”.

La giunta comunale di Valdobbiadene ha riapprovato il Protocollo di intesa lo scorso martedì, a testimonianza di quanto consideri il nuovo ponte sul Piave un’opera strategica e improcrastinabile.

Anche Valdobbiadene nel 2015 aveva fatto delle osservazioni al progetto preliminare – precisa il sindaco Luciano Fregonese -, chiedendo che nella progettazione definitiva si tenesse anche in considerazione la valutazione di un possibile declassamento della SP2 a Bigolino, per far sì che buona parte del traffico pesante non attraversi il centro della frazione ma rimanga in Feltrina e venga deviato verso il futuro ponte sul Piave, nel caso in cui debba dirigersi verso il Coneglianese, oppure rimanga in Feltrina se deve dirigersi verso il Montebellunese”.

(Foto: archivio Qdpnews.it).
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