Obbligo di Green pass anche per sostenere gli esami da casa: le reazioni degli studenti dell’Alta Marca alla scelta dell’Università di Trieste

Molti sono gli studenti della Marca Trevigiana che studiano all’università di Trieste. Da ottobre una novità verrà introdotta attraverso il protocollo condiviso delle misure di regolamentazione interno dell’Ateneo: si richiederà l’esibizione del Green pass anche per sostenere gli esami online da casa.

Il protocollo anti Covid che entrerà in vigore dal 1° settembre 2021 infatti, tra i diversi punti atti a garantire la sicurezza interna all’Università, tratta l’obbligo di possesso del Green pass anche per gli studenti che sosterranno gli esami a distanza, ovvero attraverso le modalità telematiche. Verrà quindi effettuato un controllo dagli stessi docenti durante la fase di accesso all’appello.

Non una scelta irrazionale, secondo il Rettore Roberto di Lanarda, che ha confermato la peculiarità di collegare il possesso del Green pass allo status di studente in modo tale da poter garantire l’accesso in sicurezza all’ateneo, sia per accedere alle lezioni in presenza sia per accedere agli altri locali dell’Università, tipo le biblioteche.

Come da disposizione del punto 7.2 del protocollo: “In tutti i casi, sia che gli esami siano svolti in presenza o da remoto, gli studenti sono tenuti al possesso della certificazione verde o di analogo documento previsto nel presente protocollo”.

Una scelta che ha scaturito reazioni diverse, ma che pare destinata a venire accettata e condivisa dalla maggioranza degli universitari: “Gli studenti del’Ateneo triestino sono tenuti ad avere il Green pass indipendentemente dal tipo d’esame, la modalità online è puramente eccezionale e concessa in determinati casi ben previsti e la certificazione verde in questo senso è richiesta in qualità di studente – commenta Caterina Deserti, studentessa valdobbiadenese di giurisprudenza a Trieste – è una scelta furba, per incentivare gli studenti a vaccinarsi in modo da attuare un’uguaglianza metodologica di trattamento tra studenti in presenza e no”.

Concorde e favorevole anche P.T. di Vittorio Veneto, anch’egli studente nell’Ateneo giuliano: “Credo che questo sia l’unico modo per far si che si esca da questa pandemia senza arrivare alla vaccinazione obbligatoria. Vorrei però che venissero prese scelte sull’abolizione dell’obbligo della mascherina, visto che tutti gli studenti risultano in questo modo vaccinati”.

“Io sono d’accordo nel richiedere il Green pass per gli esami in presenza, che sia per vaccino o tampone, perché secondo me è giusto tutelare i docenti e gli altri studenti che partecipano. Mi sembra illogico pretenderlo per gli esami da remoto perché sinceramente non ne capisco la necessità. Forse è un metodo per incentivare gli studenti a vaccinarsi” ha commentato Silvia Prosdocimo, studentessa di medicina di Valdobbiadene.

(Foto: Trieste All News).
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