Oggi l’addio a Denny Pisan, ex studente all’Isiss Verdi di Valdobbiadene. Don Francesco: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la propria vita per i propri amici” (gallery)

Che Denny Pisan fosse una persona amata da molti è stato evidente fin dai minuti successivi alla sua tragica scomparsa. Oggi, lunedì 30 aprile, l’affetto nei suoi confronti era ancora più evidente: la chiesa parrocchiale di Alano di Piave non è riuscita ad accogliere tutti coloro che volevano dargli il loro personale addio, tanto che la piazza antistante la chiesa era molto affollata.

Il 27enne, infermiere in una casa di riposo trentina ed ex studente al liceo scientifico di Valdobbiadene, ha lasciato il segno nei cuori di molte persone di tutte le età, scioccate dalla notizia della sua prematura morte sul monte Grappa all’alba del 25 aprile scorso. Ognuno di loro non ha voluto mancare.

Anche il parroco, don Francesco Settimo, ha reso omaggio con grande commozione al giovane Denny: “In un tempo così breve ha concluso la sua esistenza in mezzo a noi, perché la sua giovinezza rifiorisca nella tua casa. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la propria vita per i propri amici. Carissima mamma Dina, carissimo papà Fulvio, carissima Giorgia, Michela, carissimi nonni, zii, cugini ed amici, la nostra mente ed il nostro cuore sono occupati dalla vita e dalla morte di Denny. C’è tanta confusione nella nostra povera mente, anche il nostro cuore è tormentato da emozioni controverse, dalla commozione più intensa al disgusto più deprimente. Sì, perché siamo di fronte alla vita ed alla morte. Questa è inaccettabile ed incomprensibile. Tutti vorremmo che Denny fosse vivo, vivace, intenso, ricco di desideri, di sogni, di vita giovane, di umanità fresca, come lo è sempre stato fino all’alba dello scorso 25 aprile”.

Qualcuno mi ha detto: ‘Ma perché il Signore non si è preso la mia vita, anziché quella di Denny’. Tutti, oggi, sentiamo profondamente che la forza del nostro volerci bene ed il nostro desiderio di vivere insieme si infrange nell’invalicabile barriera della morte. Ci rendiamo conto che ci vuole un amore più grande, più forte del nostro perché la vita di Denny e di ogni persona che ci è carissima superi la realtà della morte. L’amore più grande del Padre della vita, testimoniatoci da suo figlio, Gesù di Nazareth, nato a Betlemme, crocifisso, morto e risorto. Questo amore più grande fa passare Denny dalla morte alla vita”

“Denny, concludendo la sua esperienza in questa vita, tra le tante ha lasciato due testimonianze significative di sé che descrivono il suo voler amare, il suo desiderio di essere amato. La prima testimonianza è la sua scelta professionale: il servizio alle persone che sono limitate nella loro fisicità per i diversi acciacchi che possono comparire durante la vita. Essere infermiere professionale vuol dire avere un cuore grande che è disposto a spendere le proprie energie per dare sollievo conforto, serenità, fiducia, speranza a chi vive in un letto, in un ospedale o nella casa di riposo. La sua seconda testimonianza è l’orientamento che Denny voleva dare alla sua vita: vivere in coppia, fare famiglia, è l’obbedienza all’essere amati ed a voler amare. Grazie Denny per questa tua concreta, forte, significativa testimonianza di giovane nel nostro tempo. Mercoledì 25 aprile Denny, con i suoi amici, si è messo in viaggio per vedere e gustare il sorgere della luce, è stato accolto nella luce dell’alba del giorno che non conosce tramonto”.

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(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it ® riproduzione riservata).
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