Si concentrano principalmente nel finesettimana le presenze di turisti nelle montagne dell’Alta Marca Trevigiana e, rispetto all’anno scorso, gli arrivi non sono distribuiti in modo regolare negli altri giorni della settimana.
Dopo la fase più acuta dell’emergenza Coronavirus, infatti, la montagna viene apprezzata per gli ampi spazi aperti e la possibilità di garantire con facilità il distanziamento sociale, ma la ripartenza non è sicuramente come gli imprenditori che hanno investito in questi luoghi si immaginavano.
“Rispetto all’anno scorso c’è una grande confusione – ha spiegato Adorno Rebuli, titolare del ristorante “Stella Alpina” di Pianezze e del vicino “Parco Avventura” – perché i turisti si presentano in massa la domenica e il sabato, mentre durante la settimana se ne vedono pochi. Nel finesettimana non riusciamo quasi a stare dietro a tutte le richieste ma dal lunedì al venerdì la situazione si ribalta completamente perché ci mancano anche le presenze legate ai centri estivi”.
“Nell’estate del 2019 avevo anche due pullman al giorno con bambini e animatori che venivano per il “Parco Avventura” – aggiunge Rebuli – mentre quest’anno il Covid ha condizionato questo tipo di gite. I turisti che arrivano nelle nostre montagne provengono principalmente da Treviso, Padova e Venezia e apprezzano molto la possibilità di svagarsi all’aria aperta a circa un’ora da casa. Quest’anno non è ancora stato caldissimo e quindi la motivazione principale del loro arrivo da noi non è la volontà di combattere le alte temperature”.
“Noi andiamo avanti perché indietro non si può tornare – prosegue Rebuli – ma mi sento di dire che il vero problema, anche dopo il periodo più difficile del Coronavirus, continua ad essere la burocrazia. Si parla tanto di sostegno al turismo di montagna ma noi abbiamo bisogno di un aiuto nella gestione del personale. Chiediamo più flessibilità e il ritorno dei voucher non sarebbe male visto che lavorando così poco diventa difficile assumere con contratti di lavoro a tempo determinato in questi contesti”.
“Parlando con la gente che viene qui – conclude il titolare del ristorante “Stella Alpina” di Pianezze – si riscontra tanta preoccupazione perché girano meno soldi. La gente spende meno, io ho calcolato che da me spendono un 20% in meno rispetto al passato, ma non è questo che mi crea problemi: quello che chiediamo è una lotta alla burocrazia che sia reale e non solo a parole. Quello che mi consola per Pianezze è che stanno per iniziare i lavori al Tempio Internazionale del Donatore di Sangue”.
Anche l’assessore al turismo e vicesindaco di Valdobbiadene, Tommaso Razzolini, conferma i buoni dati delle presenze di turisti nelle montagne dell’Alta Marca Trevigiana negli ultimi fine settimana.
Si tratta di dati confortanti ma che non possono ancora soddisfare chi ha fatto investimenti importanti, ritenendo che solo lo snellimento della burocrazia possa incidere concretamente in un settore pesantemente colpito dalla crisi dovuta agli effetti della pandemia da Covid-19.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: per gentile concessione di Adorno Rebuli).
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