Continua l’opera di sensibilizzazione di “Valdo d’Italia e d’Europa”, gruppo di minoranza in consiglio comunale a Valdobbiadene, a favore di chi, durante l’emergenza Coronavirus, vede complicarsi ulteriormente delle situazioni già in precedenza difficili.
Il focus principale dell’intervento di “Valdo d’Italia e d’Europa” riguarda la chiusura di scuole, centri diurni per disabili e, in parte, centri residenziali.
“Al disagio delle famiglie – spiegavano qualche settimana fa dall’opposizione valdobbiadenese -, che si trovavano in tempi normali a gestire una situazione complessa come la disabilità, si aggiunge ora l’emergenza della gestione in famiglia di queste persone fragili. In questo momento la situazione è davvero difficile per loro e le istituzioni non si sono ancora mosse in modo efficace per far fronte a questa grave emergenza. Il decreto legge “Cura Italia” ha previsto che, durante la sospensione dei servizi educativi e scolastici e dei servizi sociosanitari e socio-assistenziali, ci si possa avvalere del personale già impiegato in questi servizi, convertendoli in altra forma”.
“È possibile cioè – precisavano – che, per far fronte all’emergenza, gli operatori, che generalmente svolgono il loro compito nelle scuole e nelle strutture diurne, possano operare in altra forma, seguendo le persone assegnate al loro servizio nel loro domicilio o con iniziative a distanza”.
Per questo, il gruppo consiliare “Valdo d’Italia e d’Europa”, in data 23 marzo 2020, ha inviato al sindaco di Valdobbiadene un’interrogazione per chiedergli di intervenire con l’Ulss 2, anche attraverso la Conferenza dei Sindaci, e con la Regione, affinché vengano prese al più presto le decisioni che permettano di rendere possibile le prestazioni convertite in altra forma.
“Gli altri gruppi che fanno parte del consiglio comunale di Valdobbiadene – ha aggiunto Anna Spinnato (nella foto), consigliere comunale della lista “Valdo d’Italia e d’Europa” – hanno sottoscritto l’iniziativa in modo da sostenere il sindaco nella sua azione di sollecitazione di tutte le istituzioni. Per provare a sollecitare con più forza l’attivazione dei servizi citati, tutti i consiglieri comunali di Valdobbiadene hanno deciso di chiedere al dottor Benazzi, direttore generale dell’Ulss trevigiana, di attivarsi con urgenza per convertire in altra forma, ossia in forme individuali domiciliari o a distanza, i servizi erogati nelle scuole e nei centri diurni e residenziali, ora chiusi”.
“Le prestazioni convertite in altra forma – conclude – permetteranno di assicurare, almeno in parte, un’assistenza dovuta alle persone con disabilità, di sollevare le famiglie interessate, di utilizzare le risorse già finalizzate e integrate dal decreto legge e di salvaguardare il prezioso sistema organizzativo, strutturale e professionale del welfare nel nostro territorio. Consapevole che l’organizzazione per la conversione temporanea di questi servizi non è un’operazione semplice, ritengo possa essere fatto uno sforzo maggiore dal punto di vista organizzativo, così da assicurare ai disabili e alle loro famiglie un’attenzione più fattiva”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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