Quattrocento anni e non sentirli: la parrocchiale di San Pietro di Barbozza e le sue opere d’arte del ‘500

La chiesa parrocchiale di San Pietro di Barbozza

C’era un tempo in cui il comune di Valdobbiadene era diviso in Regole: una delle più antiche era quella di ZanzagoSan Pietro di Barbozza.

Proprio qui sorgeva la prima antica chiesetta del centro paesano, probabilmente risalente alla fine del XIV secolo. Su queste fondamenta tardo medievali, alla fine del ‘500 iniziò la costruzione della prima chiesa parrocchiale, denominata “Ecclesiam S. Petri novi” nella relazione pastorale del vescovo patavino Ormanetto del 27 ottobre 1571 e dotata di un piccolo campanile “a punta” a ridosso dell’ingresso principale (concluso nel 1601).

La Pala dell’Altar Maggiore

Una tappa importante è il 21 luglio 1633: in quella data la chiesa di San Pietro diventa ufficialmente una parrocchiale staccata per sempre dalla Pieve di Valdobbiadene e dedicata ai patroni Pietro e Paolo. 

San Pietro dopo la Grande Guerra (è visibile il campanile abbattuto negli anni seguenti)

Già ai primi dell’Ottocento, in seguito ad una crescita notevole della popolazione, si decide di abbattere la vecchia chiesa e di costruirne una nuova (quella attuale). I lavori, iniziati nel 1813, terminarono nel 1823, ma fin da subito ci si rese conto che il campanile, letteralmente “appoggiato” alla chiesa e collocato in una posizione poco funzionale, creava problemi di staticità alla parrocchiale e perciò, nel 1895, iniziarono i lavori per costruire l’attuale torre campanaria (conclusa in tre lustri) e staccata dalla chiesa.

San Rocco

L’ultimo anno della Grande Guerra, che causò gravi danni alla chiesa e “spogliò” il paese dei suoi abitanti in fuga come profughi durante l’an de la fan, “diede il colpo di grazia” al vecchio campanile a favore della nuova torre campanaria.

L’interno della chiesa parrocchiale

L’attuale chiesa parrocchiale, seppur semplice nella sua struttura neoclassica, conserva al suo interno opere d’arte di pregevole valore

Sant’Antonio da Padova

Tra queste la cinquecentesca tela dell’Incoronazione della Vergine di ascendenza veronesiana (cappella di sinistra), il settecentesco altare maggiore realizzato dai maestri bassanesi Andrea e Pietro Rebeschi, la pala ottocentesca del De Lorenzi, nell’altar maggiore, dedicata al patrono San Pietro che riceve le chiavi del Paradiso. Significativi anche i piccoli altari dedicati ai santi Rocco, Biagio e Sant’Antonio da Padova.

(Foto: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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