Da questa mattina, venerdì 13 marzo 2020, alcuni volontari della Protezione civile della Regione Veneto si trovano all’ospedale di Valdobbiadene, dismesso da anni, per pulire e preparare delle aree della struttura nel caso in cui fossero necessari ulteriori posti letto per un’improvvisa impennata di contagi da Covid-19 nel territorio regionale.
L’emergenza Coronavirus continua e, anche se in Veneto la curva dei contagi non è ancora così rapida, non si può sapere come potrà progredire nei prossimi giorni.
Questa situazione ha portato le autorità regionali a pensare di riattivare alcune sedi ospedaliere inutilizzate da tempo, come a Valdobbiadene e Monselice.
Il monoblocco che si trova a destra rispetto all’entrata principale dell’ospedale di Valdobbiadene, infatti, è interessato in queste ore da alcune operazioni che vedono come protagonisti i volontari della Protezione civile regionale.
All’occorrenza, inoltre, saranno contattati anche i volontari locali della Protezione civile ma, non trattandosi di un’urgenza, per ora sembra non servano altre persone.
La decisione di prendere in considerazione il “Guicciardini”, l’ospedale valdobbiadenese, nasce in ottica preventiva per rispondere al meglio ad un eventuale peggioramento della situazione nei prossimi giorni.
Il Governatore Luca Zaia, infatti, preoccupato della possibilità che nei reparti di Terapia Intensiva possano mancare dei posti liberi, ha annunciato la predisposizione di un piano con misure straordinarie.
“Visti gli algoritmi e le proiezioni che abbiamo – ha specificato il presidente della Regione Veneto – c’è bisogno di fare in modo che ci sia spazio negli ospedali”.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Comune di Valdobbiadene).
#Qdpnews.it