San Pietro di Barbozza, gli Alpini e il Club degli Italiani di Halifax piangono Severino Rebuli: aveva 86 anni, emigrò giovanissimo in Canada

Partire senza avere una seconda scelta, abbandonare la famiglia alla ricerca di un futuro migliore. Speranze e desideri spesso sfumati di fronte alla cruda verità di un Nuovo Mondo dove gli emigranti erano trattati da “pezze da piedi”, con paghe da fame.

E’ questa la storia dell’emigrazione italiana in America, e non solo: una storia che Severino Rebuli, originario di San Pietro di Barbozza, aveva imparato a conoscere nel 1954, appena 19enne, insieme al fratello Francesco, per tutti “Checo Dolaro”.

Un testimone della storia veneta che ci ha lasciati all’età di 86 anni nel suo adorato Canada, dove aveva scelto di restare e dove si era costruito una famiglia.

Inizialmente furono momenti molto difficili, ma dopo anni di duro lavoro le cose cominciarono a migliorare e decise di stabilirsi definitivamente in quel Paese e di formare una famiglia con la moglie Flora, il figlio Diego, la nuora Filomena e l’adorata nipote Tania

Nonostante la decisione di trascorrere la sua vita all’estero, Severino non aveva mai dimenticato le sue radici e ritornava spesso in Italia per salutare le sorelle Amelia e Antonia e il fratello Checo, con il quale aveva condiviso tante difficoltà, avventure e momenti in famiglia indimenticabili.

Ogni viaggio era anche una buona occasione per rivedere gli amici d’infanzia oppure per partecipare all’Adunata degli Alpini.

Severino viveva con la moglie Flora nella tipica “casetta in Canada” immersa nel verde, circondata da un giardino e un orto rigogliosi che accudiva con passione. Amava trascorrere il suo tempo libero tra boschi e laghi, collaborare con il Club degli Italiani di Halifax N.S., passare gli inverni al caldo in Florida e viaggiare, ma soprattutto amava condividere questi momenti con i tanti amici.

Nella sua vita è sempre stato conosciuto come un gran lavoratore e sarà sicuramente ricordato per essersi dimostrato uomo di gran cuore. Si è fatto apprezzare da tutte quelle persone che l’hanno conosciuto per generosità ed altruismo, per onestà ed integrità, per il suo carattere gioviale e per lo spiccato senso dell’umorismo.

La sua gioia di vivere continuerà ad essere d’ispirazione e il suo sorriso mancherà a molte persone.

(Foto: per gentile concessione della famiglia)
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