Questa sera, venerdì 18 giugno 2021, il Centro Turra di San Vito di Valdobbiadene ospiterà una serata culturale dal titolo “Papa Bocassino e la sua casa” con filmati e racconti a più voci sulla vita di questo importante personaggio storico nato proprio nella frazione di Valdobbiadene.
Dopo le restrizioni imposte dalla pandemia, ripartono con grande entusiasmo le attività del “Centro Don Giovanni Turra” che negli anni si è distinto per aver offerto alla cittadinanza delle proposte per tutti i gusti.
Nicolò Bocassino, diventato papa Benedetto XI (1303-1304), ha studiato alla Sorbona e nello studium di Sant’Eustorgio a Milano, due luoghi molto significativi dove si forgiava la cultura teologica dell’epoca.
Il successo nelle missioni diplomatiche lo ha portato al soglio pontificio: il 22 ottobre del 1303, infatti, viene eletto papa con il nome di Benedetto XI (link).
“Misteriosamente, il 7 luglio del 1304, questo papa viene probabilmente avvelenato, certamente muore – ha spiegato l’avvocato Danilo Riponti in un approfondimento di Qdpnews.it – Si dice che ricevette un cestello di fichi da un fanciullo. Dentro questi fichi ci sarebbe stata della polvere di diamante letale per l’intestino. In un’abitazione di San Vito di Valdobbiadene c’è tutto ciò che ricorda il papa: una targa, rovinata dal tempo, con la scritta ‘Qui nacque Nicolò Bocassino, papa Benedetto XI’ insieme allo stemma papale”.
Nel duomo di Valdobbiadene, inoltre, c’è un dipinto che raffigura l’incontro tra papa Nicolò Bocassino e la madre, opera del pittore Teodoro Licini di Alano di Piave.
Una storia racconta che Nicolò Bocassino non riuscì a riconoscere la donna, che aveva indossato abiti lussuosi, e la rinnegò dicendo: “No, tu non sei mia mamma” (In seguito, la madre di papa Benedetto XI si ripresentò con vesti povere e il figlio la accolse).
Non finisce qui perché domenica 20 giugno è prevista una passeggiata storica aperta a tutti, con partenza alle ore 8 sempre dal Centro Turra.
“La passeggiata storica prevede delle soste agli oratori di San Giovanni, San Luca e San Marco – spiegano gli organizzatori -, per proseguire poi verso il Santuario di Caravaggio fino alla chiesa parrocchiale. Durante il percorso ci saranno dei commenti relativi agli evangelisti e delle spiegazioni sui nomi di alcune delle vie che incroceremo. Luoghi conosciuti in un paesaggio ogni volta piacevole e interessante che ricorda la storia millenaria di San Vito e la devozione al Santo che ne ha dato il nome”.
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