La storia di una comunità è in mezzo a noi, ovunque l’uomo abbia voluto lasciare una traccia di sé, basta saperla notare e valorizzare.
È quanto ha fatto in questi giorni l’artista locale Aldo Rebuli su commissione della Pro Loco di Santo Stefano, frazione di Valdobbiadene, con la riscoperta di un’antica insegna murale (nelle foto, dopo e prima del restauro) che si trova a duecento metri dal centro paesano, provenendo da San Pietro di Barbozza.
La scritta in questione, che era ormai sbiadita, è un reperto storico molto raro perché testimonia un passato che non c’è più: “Comune di San Pietro di Barbozza, frazione di S. Stefano, altitudine 201 metri”.
Fino al 1929, infatti, nel territorio valdobbiadenese esistevano due Comuni con rapporti molto tesi: da un lato, San Pietro di Barbozza, che comprendeva Santo Stefano e Guia; dall’altro, Valdobbiadene con le frazioni di San Vito, Bigolino e San Giovanni.
I drammi della Prima guerra mondiale e della ricostruzione costrinsero il piccolo Comune alla fusione con Valdobbiadene, una scelta mal “digerita” soprattutto dall’isolata frazione di Guia.
Il promotore di quest’importante iniziativa della Pro Loco, finanziatrice del restauro, è Miro Graziotin.
L’eclettico appassionato di usi e costumi locali ha motivato la rinascita dell’insegna frazionale con queste parole: “Si tratta di un progetto che la Pro Loco di Santo Stefano ha avviato da anni mediante il recupero di manufatti storici locali che hanno un valore affettivo, come capitelli e affreschi, con l’obiettivo di far rinascere il senso di appartenenza alla propria comunità”.
“Ormai – ha proseguito Graziotin – sta svanendo perché sono troppe le iniziative organizzate dalle Pro Loco catapultate sul fenomeno Prosecco. Il nostro intento, invece, è provare ad andare controcorrente perché, in origine, l’obiettivo primario di queste realtà associative era la cura dei luoghi”.
Un’altra novità annunciata da Graziotin è la seguente: “Prossimamente Aldo Rebuli, sempre su iniziativa della Pro Loco di Santo Stefano, realizzerà anche una versione moderna dell’insegna appena restaurata sulla facciata dell’immobile di fronte al panificio frazionale”.
(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
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