Ha finalmente un nome la donna che qualche mese fa salvò un ciclista da un principio d’infarto in piazza a Coste di Maser. Pur dopo aver letto il nostro articolo (qui il pezzo), Deborah, che abita a Bigolino e fa l’operaia, non ha voluto farsi avanti fino all’ultimo, quando sua figlia e suo padre hanno preso in mano il telefono e hanno contattato la redazione di Qdpnews.it per fare il suo nome.
Si trovava casualmente nella piazza della frazione (in foto di copertina) con sua figlia e stava per salire in auto, quando ha notato quest’uomo piegato su se stesso vicino alla fontana e si è avvicinata, insospettita specialmente dalla sua strana posizione.
“Anche se non lavoro in questo campo ho fatto qualche corso di formazione sul posto di lavoro, che alla fine mi è tornato utile – racconta con timidezza e totale modestia – L’ho preso sottobraccio e l’ho accompagnato in un locale, dove poi abbiamo chiamato il 118”.
L’ambulanza del Suem 118 sfrecciava così fino a Coste, raggiungendo la persona in questione dopo soli sette minuti. “Sono stati davvero velocissimi, ma devo ammettere che in quei momenti ogni minuto ti sembra un’eternità”.
Il paziente è stato poi portato d’urgenza in sala operatoria, dove è stato sottoposto a un’operazione d’urgenza. A operazione conclusa, i medici hanno affermato che poche decine di minuti in più sarebbero state fatali per lui.
“Non ho fatto nulla di che. Solo quello che doveva essere fatto – ribadisce Deborah, anche un po’ sorpresa del nostro interesse a registrare un’intervista telefonica. – Dovesse ricapitare mi fermerei di nuovo, che discorsi. Sì, è vero che oggi siamo tutti presi dalla nostra quotidianità, ma bisogna guardare anche un po’ più in là qualche volta”.
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