Lasciare la propria terra per motivi di lavoro ma continuare ad amarla contribuendo a farla conoscere e apprezzare: in questo si riassume l’iniziativa della valdobbiadenese Beatrice Castellan che, durante lo scorso fine settimana, ha accompagnato un gruppo di imolesi in visita ad alcuni siti del nuovo “Patrimonio dell’Umanità”.
La 26enne Beatrice Castellan, nata a Valdobbiadene e da sempre attiva nel sociale, da alcuni anni risiede a Imola dove svolge la professione di terapista occupazionale e dove continua a seguire la sua passione per lo sport in generale.
Nonostante la distanza dal suo paese natale, Beatrice non ha mai trascurato l’impegno nel far conoscere Valdobbiadene anche fuori dai confini regionali.
Sulla scia di un’iniziativa simile, che aveva coinvolto dei turisti friulani, la giovane valdobbiadenese ha portato alcuni dei suoi nuovi concittadini imolesi a visitare il paesaggio delle “colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene”.
Incantati da un paesaggio unico nel suo genere, i turisti di Imola hanno potuto apprezzare diversi siti dell’Alta Marca Trevigiana: dall’Isola dei Morti a Moriago della Battaglia, sulla sponda del fiume Piave oltre il Montello, alla famosa “Osteria senz’Oste”, senza dimenticare la foto di rito dal piazzale della chiesetta di San Floriano, le degustazioni in cantina e la visita all’abbazia cistercense di Santa Maria a Follina.
In questa iniziativa si estrinseca lo “spirito Unesco”, quel senso di appartenenza al nuovo “Patrimonio dell’Umanità” che dovrebbe spingere ogni persona che vive in questo territorio a celebrarlo, farlo conoscere e raccontarlo in tutte le sue sfaccettature.
Una vera e propria missione, di cui ogni abitante dell’Alta Marca Trevigiana dovrebbe sentirsi investito, quella della promozione del proprio territorio e delle sue bellezze.
Oltre allo sforzo degli enti e delle associazioni che si occupano di promozione turistica, in sinergia con le amministrazioni comunali direttamente interessate, ad ogni persona verrà chiesto di diventare “ambasciatore della bellezza” di questi luoghi.
A fare la differenza, quindi, sarà ancora una volta il capitale umano delle persone che abitano questo territorio, in particolare dei giovani che dovranno essere guidati in un percorso di conoscenza della storia e dell’identità di quest’area della Provincia di Treviso.
Investire sulla formazione delle nuove generazioni, soprattutto nello studio delle lingue, sarà la prossima sfida per dimostrare di meritare fino in fondo il grande attestato di stima arrivato dal riconoscimento Unesco.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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