“Tenete vivo lo spirito di Valdobbiadene, consideratevi le bollicine della scuola italiana”: Bianchi si commuove al Festival dell’Innovazione Scolastica

“È l’ultima volta che vi parlo da ministro, tenete vivo lo spirito di Valdobbiadene”: nel suo intervento di ieri il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi si è commosso e ha commosso il pubblico presente alla giornata d’apertura del Festival Nazionale dell’Innovazione Scolastica (Fis) di Valdobbiadene.

L’anno scorso Bianchi aveva detto che sarebbe tornato a Valdobbiadene per la seconda edizione del Festival e la promessa è stata mantenuta, dimostrando concretamente di apprezzare la manifestazione organizzata dalla Scuola di Ristorazione “Dieffe”, dall’Isiss “Giuseppe Verdi” di Valdobbiadene e dall’Associazione “Apis. Amore per il Sapere”.

Insieme a lui hanno partecipato alla tavola rotonda a Palazzo Piva il collega Federico D’Incà, Ministro per i Rapporti con il Parlamento, l’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan, il sindaco Luciano Fregonese insieme ai suoi assessori e ad alcuni consiglieri comunali, il viceprefetto Antonello Roccoberton, il consigliere regionale Tommaso Razzolini, l’assessore valdobbiadenese e vicepresidente della Provincia di Treviso Martina Bertelle, sindaci e amministratori della Marca Trevigiana e di diverse Regioni italiane oltre a dirigenti scolastici e professori provenienti da scuole di tutta Italia.

Valdobbiadene è tornata ad essere il baricentro del confronto e del dibattitto sull’innovazione scolastica in Italia, e lo ha fatto dopo due anni di Covid che hanno condizionato pesantemente il mondo della scuola che, come dimostrano i progetti che verranno presentati in questi giorni al Fis, ha tante potenzialità e risorse per affrontare a testa alta le sfide del futuro.

Non ha nascosto la sua emozione il professor Alberto Raffaelli, volto e anima della Dieffe e tra gli ideatori del Festival, che ha lavorato molto insieme allo staff della scuola di ristorazione valdobbiadenese e all’amministrazione comunale per portare avanti questo progetto ambizioso.

Dopo aver ringraziato tutti gli amministratori, i dirigenti e gli insegnanti presenti, Raffaelli ha ricordato l’intervento fatto dal ministro Bianchi l’anno scorso, quando aveva parlato di “scuola affettuosa”.

Nel progetto del Fis hanno creduto molto la Regione Veneto e l’assessore Donazzan, una delle prime sostenitrici della manifestazione che ha visto crescere ed evolvere grazie alle sinergie e alle collaborazioni nate dopo la prima edizione.

“La sfida che abbiamo lanciato l’anno scorso era rivolta a noi stessi e non contro qualcun altro – ha affermato Donazzan -, perché ci siamo sentiti tutti una comunità educante. Tanti si occupano della scuola ma in verità chi è che racconta la scuola? Spesso è raccontata da altri e non da noi stessi. La sfida grande di questo Festival è mettere il meglio non in una vetrina, ma in un momento di condivisione”.

“L’innovazione scolastica è un fatto vero, di incontro – conclude -. Se lo lasciamo alle vostre singole esperienze è un capitale vostro. Spero che questo mettere a fattore comune le grandi esperienze, la bellezza che c’è nelle nostre scuole, possa diventare un metodo di innovazione scolastica anche dentro il rapporto tra chi fa la scuola e chi deve decidere della cosa pubblica”.

Nel suo intervento il ministro D’Incà ha ringraziato gli insegnanti per quello che fanno per i loro studenti e ha parlato degli investimenti fatti dal governo Draghi che ha deciso di mettere al centro la scuola, senza dimenticare il tema della partecipazione dei giovani alla vita pubblica cercando di combattere l’astensionismo.

Valdobbiadene ha una funzione importante – ha affermato il ministro Bianchi -, direi costituzionale. Come si può vivere nella Repubblica delle autonomie? Parlandosi, questo è lo spirito di Valdobbiadene. Approfittate di questo Festival non solo per le sessioni ma anche quando state qui tra di voi, alla sera, scambiatevi le esperienze. Nell’epoca di Wikipedia c’è ancora spazio per gli insegnanti? Guardate che gli insegnanti hanno più peso di prima. Io credo che gli insegnanti oggi siano l’adulto di riferimento, che deve essere capace di costruire relazioni di comunità anche laddove quest’ultima non c’è. I nostri ragazzi hanno bisogno di punti di riferimento perché le famiglie a volte non sono più quelle che erano una volta”.

“Credo che lo spirito di Valdobbiadene vada mantenuto tutto l’anno – continua -, cominciamo fin da questa giornata a costruire la riunione dell’anno prossimo. In Italia abbiamo un ‘dottorato in flagellazione’ e un master in ‘facciamoci del male’. Com’è che il 19 settembre c’è l’assemblea delle Nazioni Unite dedicata all’educazione e hanno chiesto all’Italia di essere il relatore sull’inclusione? Perché non c’è nessuno nel mondo che ha fatto il nostro lavoro sull’inclusione”.

In questi mesi abbiamo accolto 40 mila bambini ucraini senza dire una parola – aggiunge – Noi abbiamo il dovere di accompagnare delle persone a crescere. Parliamo di classi pollaio ma rischiamo di essere senza pulcini: dall’anno scolastico 2020-2021 a oggi abbiamo 300 mila bambini in meno nelle nostre classi. Dal 2021 al 2031 avremo un milione e 400 mila bambini in meno in questo Paese. Un Paese che non dà ai nostri ragazzi la possibilità di ricreare loro stessi, tramite i propri bambini, fa fatica a trovare un futuro. Questo governo ha fatto un investimento massiccio nelle scuole dell’infanzia e nei nidi e abbiamo fatto la riforma degli Its ai quali daremo 500 milioni di euro per i laboratori (abbiamo pronta la riforma di tutta l’area tecnica e professionale più le linee guida per la formazione degli adulti)”.

In conclusione Bianchi ha detto: “Quando uno dice ‘lo spirito di Valdobbiadene’ in un paese che è famoso per il vino, pensa che sia l’alcol e invece sono le bollicine. Ecco, consideratevi le bollicine della scuola italiana”.

Le prime relazioni della tavola rotonda “Un’aula grande come la città. Il Service Learning: quando il territorio diventa luogo di apprendimento” sono state affidate agli amministratori comunali di Reggio Emilia, Fornovo di Taro (Parma), Melzo (Milano), Valdilana (Biella) e Misterbianco (Catania). 

Sono intervenuti in qualità di esperti Federico Samaden (presidente della Fondazione Demarchi di Trento), Giorgio Vittadini (professore ordinario di Statistica all’Università Milano Bicocca, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, tra gli organizzatori del Meeting di Rimini e autore di numerosi saggi su temi socio-economici, welfare, impresa sociale e capitale umano) e Luigi Ballerini (presidente del Comitato Scientifico del Festival, medico, esperto di educazione e scrittore per ragazzi). 

Nel pomeriggio c’è stato anche l’incontro tra il Ministro Bianchi e la Fism (Federazione Italiana Scuole Materne) Treviso che ha portato le richieste delle scuole dell’infanzia paritarie. L’incontro si è svolto nella Fondazione Asilosanvito alla presenza della nuova presidente Maria Grazia Dalla Longa).

All’incontro ha partecipato anche il presidente Fism Veneto, Stefano Cecchin, che assieme alla presidente provinciale Simonetta Rubinato gli ha rappresentato la realtà delle scuole associate, oltre 900 in Veneto di cui 200 in provincia di Treviso, e gli ha illustrato le grosse problematiche che stanno vivendo. Al centro del colloquio con Cecchin anche le gravi ricadute degli aumenti dei costi energetici sui bilanci delle materne paritarie. Un tema che il ministro si è impegnato a   sottoporre al premier Draghi in vista del prossimo decreto Aiuti già annunciato.

(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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