Una cantina dell’Etna si aggiudica il premio MAV- Medaglia dell’Architettura del Vino

Si è conclusa con successo la prima edizione ufficiale (dopo l'”edizione zero” del 2024) del Premio nazionale “MAV – Medaglia dell’Architettura del Vino”, promosso dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Treviso in collaborazione con il Comune di Valdobbiadene.

Marina Montedoro premia il vincitore della Menzione Unesco

L’iniziativa si propone di valorizzare gli interventi architettonici di eccellenza nei territori italiani legati alla produzione del vino, promuovendo un dialogo tra architettura, paesaggio e cultura vitivinicola. Dopo un’attenta valutazione da parte della giuria interdisciplinare, composta da esperti di architettura, paesaggio, antropologia e partecipazione civica, sono stati selezionati i progetti che meglio hanno saputo coniugare innovazione, estetica e rispetto del paesaggio vinicolo.

Le istituzioni presenti

“Il successo di questa seconda edizione conferma il valore del Premio MAV come strumento per promuovere la qualità architettonica e la sostenibilità nei territori del vino – ha dichiarato il presidente dell’Ordine degli Architetti di Treviso, Marco Pagani -. L’architettura gioca un ruolo cruciale nel definire e valorizzare il paesaggio vinicolo, integrando estetica, funzionalità e responsabilità ambientale. I progetti premiati quest’anno dimostrano come sia possibile innovare senza tradire l’identità dei luoghi”.

La premiazione del progetto vincitore

Oltre alla Medaglia dell’Architettura del Vino, la giuria ha assegnato due menzioni d’onore a progetti particolarmente meritevoli, tra cui anche quella “Unesco” che ha visto la vittoria della cantina Perlage Srl di Farra di Soligo per il Progetto di Mitigazione dei Cambiamenti Climatici e all’Azienda Agricola Biologica Marco Carpineti di Bassiano (Latina) realizzata dal progettista paesaggista Fernando Bernardi.

Marina Montedoro

“Il progetto è riuscito a coniugare sostenibilità e attenzione verso il nostro territorio – aggiunge la Presidente dell’associazione Unesco Marina Montedoro –. Ci fa molto piacere che anche da parte dei progettisti e degli architetti ci sia una grande attenzione alla sostenibilità che è anche parte del nostro piano di gestione”.

Marco Pagani, presidente dell’ordine degli architetti di Treviso

La cerimonia di premiazione, che si è svolta nel pomeriggio odierno a Valdobbiadene, ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra professionisti, enti locali e operatori del settore vitivinicolo, sottolineando il valore di un dialogo costante tra architettura e paesaggio. “Siamo orgogliosi di essere ancora una volta al fianco dell’Ordine degli Architetti di Treviso nell’organizzazione di questa iniziativa di grande prestigio, che dà lustro alla nostra città – commenta il sindaco di Valdobbiadene Luciano Fregonese -. Ringrazio tutti i partecipanti, la giuria e gli organizzatori per aver contribuito al successo del Premio, che continueremo a sostenere con convinzione. Siamo certi che continuerà a essere un punto di riferimento per architetti, viticoltori e cittadini, rafforzando il legame tra cultura del progetto e identità del paesaggio”.

Marco Pagani, presidente dell’ordine degli architetti di Treviso

Il prestigioso riconoscimento è stato assegnato alla Cantina Ipogea GRACI, situata a Castiglione di Sicilia, in provincia di Catania, all’interno della denominazione vitivinicola ETNA DOC. “Non mi aspettavo questo premio ma pensavo che il nostro progetto potesse far discutere – ha commentato l’architetto Sebastiano Amore -: è una cantina che ha la propria forza nella spontaneità. Abbiamo riutilizzato alcuni materiali, come la pietra lavica che è stata usata per la facciata principale”.

La consegna della menzione all’Azienda Agricola Biologica Marco Carpineti di Bassiano

“La giuria ha particolarmente apprezzato la poetica del linguaggio del progetto, che si colloca in un delicato equilibrio tra elementi arcaici e innovativi – le motivazioni della vittoria -. La sua capacità di coniugare delicatezza e forza progettuale è emersa chiaramente, così come l’uso sapiente del materiale roccioso di scavo, impiegato sia nella composizione degli spazi esterni che nella definizione del calcestruzzo, conferendo una sensazione di continuità con il paesaggio circostante”.

La giuria era composta da esperti di alto profilo nel campo dell’architettura, del paesaggio e dell’antropologia: Ulla Hell, Architetta e fondatrice di PlasmaStudio, Sesto, Bolzano; Giulia Pozzi, Architetta e fondatrice di Fabulismoffice, Berlino; Matteo Meschiari, Antropologo, Palermo; Manuela Bolzonello, Architetta; Pamela Nichele, Paesaggista agronoma.

(Autore: Simone Masetto)
(Foto e Video: Simone Masetto)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
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