“Salviamo la Sala Nicolò Boccasino di Valdobbiadene” è questo il titolo della petizione lanciata dal giornalista indipendente Sergio Capretta e condivisa in queste ore da tanti valdobbiadenesi.
La petizione riguarda un importante luogo della cultura per il paese, che in passato ha ospitato tanti spettacoli teatrali, eventi, conferenze e appuntamenti legati alla vita della comunità valdobbiadenese.
“Dopo aver appreso della temporanea chiusura della sala Nicolò Boccasino – si legge nella petizione -, rivolgiamo alla Parrocchia di Santa Maria Assunta di Valdobbiadene un appello affinché si prodighi, nei limiti delle proprie possibilità e nel rispetto delle proprie competenze, per la riapertura della sala, locale unico nel suo genere a Valdobbiadene, atto alla promozione della cultura e fondamentale per l’aggregazione della comunità stessa”.
“A febbraio 2024 – continua – scade la convenzione per la gestione della sala che la Parrocchia di Valdobbiadene ha con l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero di Padova. Nel caso in cui non venga rinnovata, c’è la seria possibilità che l’auditorium venga smantellato con un conseguente e grave danno per tutta la comunità di Valdobbiadene in termini di luogo di aggregazione e di cultura”.
“Negli anni passati – conclude -, la sala, tramite cineforum, spettacoli teatrali e conferenze di vario titolo, ha rappresentato un luogo fondamentale per la crescita personale di tutti i frequentatori. Per questo, è importante riuscire a riaprire l’auditorium Boccasino e ritornare a una programmazione culturale dedicata a tutta la comunità”.


La scorsa estate la parrocchia aveva spiegato che la sala non garantiva le condizioni di sicurezza per essere utilizzata.
“Considerando anche l’imminente scadenza – avevano spiegato in quell’occasione dalla parrocchia – del contratto di comodato d’uso, stipulato tra la parrocchia e l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero (proprietario dell’immobile), si è ritenuto non economicamente vantaggioso per la parrocchia rinnovare ora le manutenzioni fino a che non verrà deciso il futuro della sala stessa e la sua gestione. Futuro che dovrà essere valutato anche in base alle richieste ed esigenze della comunità tutta, che si invita ad interrogarsi circa la necessità per un paese come Valdobbiadene di continuare ad avere una sala-teatro”.
In merito alla petizione, la parrocchia ha specificato che la stessa non è partita dagli ambienti parrocchiali.
“Evidentemente la gente sente il bisogno di riavere una sala – commentano dalla parrocchia di Santa Maria Assunta – e si sta muovendo”.
“A fine anno – commenta il sindaco Luciano Fregonese – ho scritto all’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero una lettera con la quale ho chiesto che, alla scadenza del contratto di concessione del Boccasino alla parrocchia di Valdobbiadene, la sala teatrale possa rimanere in concessione o in proprietà alla parrocchia. Nella lettera ho ribadito che l’amministrazione è intenzionata a proseguire la collaborazione avuta in questi anni con la parrocchia, attraverso una convenzione con la quale il Comune ha dato un contributo annuale alla parrocchia in cambio dell’utilizzo del Boccasino per eventi patrocinati oppure organizzati dal Comune”.
Il primo cittadino di Valdobbiadene ha ricordato le serate teatrali delle compagnie Teatro Instabile e Terzo Atto o delle scuole superiori di Valdobbiadene, le recite scolastiche o le serate musicali del Valdobbiadene Jazz festival.
“Nei prossimi anni – continua Fregonese – l’amministrazione potrebbe continuare a collaborare nell’organizzazione di eventi culturali e musicali utilizzando il teatro a fronte di un corrispettivoriconosciuto alla parrocchia per le spese di gestione. Stiamo anche avendo dei confronti con associazioni e società che gestiscono teatri o che organizzano rassegne culturali, con l’obiettivo di garantire un maggiore utilizzo della sala Boccasino e quindi una migliore sostenibilità dei costi di gestione ai quali la parrocchia deve far fronte”.
“Sappiamo – conclude -, però, che questo non basta e che è necessario il sostegno di molti, della cittadinanza intera, sia oggi nel chiedere che il teatro non chiuda, sia un domani andando agli eventi teatrali e musicali che saranno realizzati, sostenendo la cultura con la propria presenza”.
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