Ieri, giovedì 10 maggio, è stata persa la prima battaglia, ma la guerra non è ancora finita. È ciò che pensano gli amministratori dei 15 Comuni del territorio del Conegliano Valdobbiadene, candidato a Patrimonio dell’Umanità, dopo la prima bocciatura del dossier.
Un primo stop di natura tecnica, non una critica alle bellezze paesaggistiche e alle tradizioni delle colline del Prosecco Superiore Conegliano-Valdobbiadene. La valutazione consegnata ieri da Icomos, l’organo consultivo dell’Unesco, ha semplicemente posto l’attenzione sulla non unicità di questo territorio, considerato simile ad altri paesaggi agricoli italiani o mondiali. Una critica che, in una prima fase, era arrivata anche ai paesaggi viticoli piemontesi di Langhe, Roero e Monferrato; poi riconosciuti Patrimonio dell’Umanità nel giugno 2014.
Insomma una prima valutazione che, ad un mese dal giudizio definitivo dell’organo politico di Unesco in Bahrein, potrebbe confermare o ribaltare questo primo giudizio sulle colline del Conegliano-Valdobbiadene. Un territorio unico, fatto di persone orgogliose e determinate, che non hanno nessuna intenzione di “gettare la spugna” a pochi metri dal tanto desiderato traguardo.
Il sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese (nella foto), non ha intenzione di arrendersi, anche se non si sbottona sull’esito definitivo in Bahrain di fine giugno: “Spero fino all’ultimo nel riconoscimento della candidatura. Al di là di questo primo esito negativo, gli stessi valutatori hanno comunque sottolineato le bellezze del nostro territorio, la capacità gestionale e la storicità di un territorio, di cui sottolinea il valore mondiale”.
(Fonte: Luca Nardi © Qdpnews.it).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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