Il gruppo consiliare “Valdo d’Italia e d’Europa” ha presentato una mozione in Comune a Valdobbiadene con l’obiettivo di portare in conferenza dei capigruppo la questione dell’accoglienza diffusa di alcuni profughi afghani, per poterne discutere poi in consiglio comunale.
Il gruppo consiliare di minoranza ha manifestato l’interesse a gestire, attraverso un progetto, l’accoglienza dei profughi afghani che saranno indirizzati in questo territorio, sulla scia di altre esperienze positive di accoglienza diffusa in altri Comuni trevigiani come Treviso, Asolo e Carbonera.
“Il nostro Comune può fungere da capofila – spiegano i consiglieri comunali Anna Spinnato e Stefano Prosdocimo -, così da permettere anche a Comuni più piccoli del nostro territorio la partecipazione al progetto. La questione afghana è di una dimensione complessa, che potrà essere gestita solo attraverso un coordinamento a livello internazionale, ma che, proprio per questo, deve vederci sin da subito disponibili a mettere a disposizione le strutture comunali per contribuire all’accoglienza dei collaboratori afghani, degli attivisti e di chi è esposto al pericolo”.
“Con la conquista dell’Afghanistan da parte dei talebani, la vita di migliaia di donne e uomini afghani è a rischio – continuano – Ciò riguarda in particolare coloro che, per le loro scelte, sono considerati dai talebani come nemici da ridurre al silenzio o addirittura da eliminare. Tra questi coloro – in particolare le donne – che si sono impegnati, anche a fianco dell’Italia e dei Paesi europei, per cercare di promuovere un Afghanistan laico, aperto, equo e attento alla promozione dei valori universali a cui le nostre società si ispirano”.
“Il Governo italiano ha ritenuto opportuno predisporre un Piano per mettere in sicurezza i collaboratori del contingente militare e diplomatico a Kabul e nel comando di Herat – aggiungono – Ma ha anche espresso l’urgenza di offrire protezione umanitaria a quanti hanno collaborato con le istituzioni italiane in questi anni e alle categorie più vulnerabili, a partire dalle donne. Serve ora però una risposta comune europea, sollecitata anche dal Presidente Mattarella il 29 agosto scorso; sarà necessario creare canali di accesso e corridoi umanitari, con una particolare priorità per le donne, i minori e le famiglie”.
Per i consiglieri comunali di Valdo d’Italia e d’Europa, la comunità internazionale deve adoperarsi per costruire e garantire vie di uscita e una vera e diffusa accoglienza per il popolo afghano e per i tanti civili che in questi vent’anni hanno collaborato con coraggio e lealtà con i governi, le Ong e le associazioni straniere per costruire un nuovo Afghanistan.
“L’Europa e l’Italia possono ora dare una risposta concreta alla prima urgente sfida che abbiamo davanti nello scenario della caduta di Kabul: l’accoglienza – concludono – Come lo stesso presidente Draghi ha ricordato, abbiamo il dovere di dare accoglienza ‘nei confronti di tutti coloro che ci hanno aiutato in Afghanistan in questi anni e delle loro famiglie, quelli che sono chiamati i collaboratori. Ma anche l’accoglienza di tutti coloro che si sono esposti in questi anni per la difesa delle libertà fondamentali, dei diritti civili e dei diritti delle donne’”.
(Foto: web).
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