Valdobbiadene, auditorium gremito per l’incontro sul lupo: apprezzato l’approccio scientifico voluto dai Lions

Grande successo per l’incontro naturalistico informativo di ieri sera, venerdì 24 gennaio 2020, organizzato dal Lions Club Valdobbiadene Quartier del Piave per chiarire alcuni aspetti legati al ritorno del lupo nell’Alta Marca Trevigiana.

L’appuntamento, per il quale è stato scelto un approccio scientifico evitando le cosiddette reazioni “di pancia”, è stato organizzato con la collaborazione del Comune di Valdobbiadene e con il patrocinio della Regione Veneto e dell’Ulss 2 Marca Trevigiana.

Il pubblico presente, davvero molto numeroso con diverse persone che non hanno trovato posto a sedere, ha potuto apprezzare gli interventi della dottoressa Sonia Calderola, funzionario della Regione Veneto nel settore della caccia e della pesca, del dottor Ernesto Pascotto, veterinario dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, e di Fabio Dartora, tecnico faunistico esperto nel monitoraggio degli animali e nella prevenzione degli attacchi dei grandi carnivori al bestiame domestico.

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Durante la serata, dopo i saluti del sindaco di Valdobbiadene, Luciano Fregonese, e l’introduzione affidata al presidente del Lions Club Valdobbiadene Quartier del Piave, Gianni De Bortoli, che ha spiegato gli scopi dei Lions, si è parlato del ritorno del lupo sulle Alpi e della sua gestione in Veneto, oltre ad approfondire il comportamento alimentare dell’animale e il riconoscimento dei suoi segni di predazione.

Scomparso a fine Ottocento, a causa dello sfruttamento massimo della montagna, ora il lupo è ritornato anche grazie allo spopolamento dei monti e al gran numero di ungulati presenti nelle nostre zone: si può tranquillamente dire che non sia più in via di estinzione in Europa.

Sarà importante rieducare l’uomo a convivere con questo animale, ricordando che da 150 anni non si verificano casi di aggressione nei confronti delle persone, tornando a mettere in pratica quelle accortezze, soprattutto nella gestione dei propri animali nei pascoli, per prevenire l’attacco dei lupi agli animali domestici e al bestiame.

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Il lupo ha un areale molto ampio, che va dai 100 ai 400 chilometri quadrati, e sono stati diversi gli avvistamenti di questi animali sul Monte Grappa, sul Cesen, in Cansiglio e sul Col Visentin.

Secondo i dati del 2017-2018, i branchi di lupi nel Nord Italia sarebbero 46 (33 in Piemonte, quattro in Valle d’Aosta, uno in Lombardia, uno a Bolzano/Trento e sette tra Veneto e Trento) con un numero minimo di 287 lupi stimati.

Il lupo vive in gruppi familiari formati dalla coppia originaria con i cuccioli dove spesso è presente anche l’helper, il lupo che aiuta la coppia a prendersi cura dei cuccioli.

Durante la serata, considerata dall’ordine degli agronomi e dei forestali come momento di formazione, si sono accennati anche i temi del risarcimento in caso di aggressione del lupo nei confronti del bestiame e della necessaria revisione del piano d’azione nazionale sul lupo.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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