Era più che prevedibile e alla fine si è verificato quello che tutti avevano immaginato: in questo splendido fine settimana di sole anche le principali località dell’Alta Marca Trevigiana sono state scelte per una gita fuori porta e di conseguenza sono arrivate segnalazioni di code e di assembramenti.
Mentre dalle principali città italiane arrivano immagini di centri storici presi d’assalto da turisti e residenti, con assembramenti e caos in strada, le colline Unesco non sono state da meno anche se in questi luoghi il distanziamento sociale è più facile da garantire.
“Più di una cinquantina di auto tra parcheggi abusivi in strada in zone anche vietate o nel pericolo – commentava ieri un cittadino riferendosi a un noto punto di ritrovo tra le colline di Valdobbiadene – Terzo focolaio in arrivo? Per non parlare della sicurezza con le persone in mezzo alla carreggiata”.
Sia ieri che oggi i carabinieri hanno svolto i controlli e le verifiche per accertare eventuali irregolarità, ma non sono state comminate sanzioni particolari, indice di un generale rispetto delle regole.
La situazione di frustrazione, nervosismo e stanchezza per una situazione nella quale prevalgono ancora le paure per uno scenario epidemiologico pieno di incertezze, invece, ha portato molte persone a scagliarsi contro chi sta facendo il suo lavoro e contro chi, dopo aver preso atto della conferma della zona gialla per il Veneto, ha fatto quello che era naturale aspettarsi: muoversi per una scampagnata nelle principali località turistiche della Regione.
Tra i primi ad essere bersagliati dagli attacchi, consuetudine ormai nota per chi vive a queste latitudini, c’è ancora una volta l’imprenditore Cesare De Stefani (nella foto), titolare dell’Osteria senz’Oste.
“Gli afflussi non sono stati solo in direzione Osteria senz’Oste ma anche in altre attività – precisa De Stefani -. Per quanto riguarda il problema delle persone in carreggiata, mi pare di vedere tutti i giorni un sacco di persone che vanno in passeggiata a tutte le ore lungo la provinciale e le comunali, ma forse durante la settimana quelle sono invisibili, per non parlare dei ciclisti in doppia fila e a flotte, che da Guia a Valdobbiadene a volte ci vuole un quarto d’ora per arrivare”.
“Ormai sono oltre il 70% con tavoli e sedie fisse a terra con non più di 4 posti – conclude l’imprenditore -. Ricordo che ho assunto appositamente, oltre ai miei dipendenti già presenti, altri tre lavoratori specifici per il controllo della situazione, quindi il mio ‘dovere’ lo faccio con impegno. Altre attività nel Comune di Valdobbiadene stanno avendo afflussi di persone di rilievo, ma forse fanno meno notizia”.
“Serve maggiore responsabilità da parte di tutti – ha commentato il sindaco Luciano Fregonese – Da diversi mesi la polizia locale fa controlli quotidiani sul rispetto delle quarantene domiciliari e sul rispetto del distanziamento nei locali aperti al pubblico. Abbiamo sempre riscontrato grande attenzione da parte dei gestori di negozi, bar, agriturismi e ristoranti. Dobbiamo tutti metterci in testa che se vogliamo uscire il prima possibile da questa pandemia, con minori danni alla salute e all’economia, è doveroso che ciascuno rispetti le regole”.
Per il sindaco di Valdobbiadene è inverosimile pensare che solo con i controlli si possa gestire questa situazione perché la vera arma resta il buon senso dei cittadini, che dovranno dimostrare di essere più responsabili per evitare che i sacrifici fatti in questi mesi siano stati vani.
(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
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